Il problema potrebbe essere stato causato dalla concimazione a letame dei campi limitrofi alla riserva
Il Comitato civico ambiente di Merate chiede all’Arpa di analizzare le sostanze
MERATE – Liquami arancioni e maleodoranti nei canali della riserva naturale del lago di Sartirana: è la denuncia del Comitato civico ambiente di Merate.
“Durante un giro nel tardo pomeriggio di venerdì 26 Febbraio nella Riserva Naturale lago di Sartirana, nelle acque dei canali appena scavati e situati a nord-ovest, abbiamo notato la presenza di una sostanza color giallo-arancio con un odore molto forte come di stallatico – spiegano attraverso una nota dal Comitato -. Possiamo ipotizzare che qualche campo adiacente al Lago sia stato concimato con letame. Il dilavamento del terreno ha trasferito e sta trasferendo materiale organico originato dal citato concime verso lo specchio d’acqua. Questi processi sono favoriti da recenti operazioni quali il taglio di vegetazione arbustiva posta tra gli appezzamenti di terreno e il Lago: la fascia ad arbusti avrebbe potuto fare da filtro”.
La presenza di sostanza organica in eccesso può compromettere l’ecologia del Lago: In un bacino così piccolo e caratterizzato da cicli di ricambio alquanto lenti, l’eccesso di nutrienti può comportare una eutrofizzazione con conseguenze gravi per fauna e flora. “Rischieremmo di assistere a scenari già visti recentemente.” – spiega Elena Calogero del Comitato Civico Ambiente – Fenomeni di forte riduzione dell’ossigeno in acqua metterebbero a rischio le popolazioni di molte specie”.
Il Comitato auspica una richiesta ad Arpa per una analisi delle sostanze, in modo da verificare la eventuale presenza di fitofarmaci o concimi chimici, vietati dal regolamento di gestione della Riserva.
Spiega ancora la portavoce del gruppo: “Una prima proposta che vorremmo sottoporre, ma che sarebbe da valutare con il Comitato Tecnico Scientifico, sarebbe quella di scavare a ridosso del campo, delle piccole vasche di raccolta di acque da dilavamento degli appezzamenti di terreno che insistono sul perimetro del Lago. In queste piccole vasche potrebbero essere insediati organismi che provvederebbero a depurare le acque citate. Avremmo in questo modo un sistema di filtraggio naturale delle sostanze sgradite”.