Confcommercio: “Metà aziende irregolari? Fotografia sbagliata”

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LECCO – I dati diffusi dalla Direzione provinciale del lavoro parlano di 351 imprese ispezionate (su 600 totali) di cui 238 sono risultate irregolari. Una situazione da non sottovalutare ma che il direttore di Confcommercio Lecco Alberto Riva invita a leggere nella consapevolezza di evitare generalizzazioni o trarre conseguenze affrettate: “Delle 600 imprese ispezionate una piccola parte rientra in una programmazione voluta dall’Ispettorato – spiega Riva-  La maggior parte di queste aziende controllate o erano già state visitate ed erano risultate irregolari, oppure avevano ricevuto segnalazioni da altri istituti previdenziali. Quindi si è trattato di un’azione mirata volta a colpire chi si presumeva potesse adottare comportamenti non conformi alla normativa”.

Il direttore di Confcommercio tiene però a sottolineare due aspetti: il primo: “Come Confcommercio siamo non da oggi dalla parte della legalità e quindi ben vengano i controlli perché chi non si comporta nel modo giusto penalizza la stragrande maggioranza dei commercianti che sono corretti. L’altro aspetto, legato a doppio filo al primo, è altrettanto importante: è falso dire che, partendo dal cluster di imprese selezionate, oltre metà delle imprese commerciali del territorio è irregolare. Si tratta di una forzatura e di una cattiveria gratuita priva di fondamento. Delle 15 mila imprese del commercio del turismo e dei servizi che operano nel Lecchese solo una minima parte registra delle irregolarità”.

Un punto fermo quest’ultimo per Riva dal quale è doveroso far cominciare l’analisi: “Questo deve essere chiaro a tutti – conclude il direttore di Confcommercio – altrimenti quello che si passa è un messaggio fuorviante e palesemente errato che danneggia non solo gli operatori onesti e corretti, che ribadisco sono la stragrande maggioranza, ma anche tutto il tessuto economico e sociale del territorio”.