LECCO – L’edilizia è in crisi, ma cosa può fare il singolo comune per aiutare questo settore a uscire dalla depressione? In occasione del Tavolo provinciale di crisi che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 17 (vedi articolo), il sindaco di Lecco Virginio Brivio ha provato a fornire una sua ricetta. In sintesi alcuni concetti chiave che secondo il primo cittadino lecchese potrebbero essere un punto di partenza per aiutare, come comune, a ridare impulso al mercato dell’edilizia.
“Da sempre la complessa e lenta burocrazia – spiega – risulta essere un freno per il nostro paese. È così che ritengo che una prima azione necessaria sia un suo snellimento. Una gestione più telematica e una riduzione dei normali tempi necessari all’amministrazione potrebbero rappresentare un inizio. Certo non si tratta di qualcosa di risolutivo, però aiuta.
In secondo luogo – prosegue – credo che le numerose occasioni di dibattito e di incontro promosse anche dalla Provincia di Lecco siano una buona occasione per lavorare insieme. C’è bisogno di recuperare senso di fiducia e voglia di collaborare in quanto l’umanità si salva non solo se tornano i conti economici, ma se c’è dialogo e passione.
L’altro punto chiave – aggiunge – è il sostegno all’innovazione e alla ricerca sul territorio, così da poter investire nell’edilizia e nel mantenimento dei dissesti geologici. Ci piacerebbe poter proporre dei Piani di Governo del Territorio che siano più attenti alla qualità di ciò che si costruisce e non più alla quantità, vero cancro degli ultimi decenni lecchesi. Certo non è semplice uscire da vicoli così tortuosi in cui ci si è avventurati in passato, ma penso sia fondamentale riuscire a trovare nuove regole per creare un migliore equilibrio”.
E se bisogna pensare di ridare impulso al settore delle costruzioni, perché non farlo in un’ottica di promozione del turismo? Questo, infatti, un altro aspetto su cui Brivio punta l’attenzione. “In città mancano strutture ricettive adeguate e posti letto necessari affinché Lecco possa davvero diventare una destinazione turistica. La nostra posizione strategica, appena fuori Milano, dovrebbe diventare per noi un’opportunità. In questo senso bisognerebbe pensare – continua – a un Pgt con delle opere importanti. Cinquant’anni fa la grande sfida è stata la costruzioni di strade quali la SS36, una ventina di anni fa sono partiti progetti importanti come quello per il nuovo ospedale. E ora? Quale deve essere il nostro grande progetto? A mio parere la sistemazione del patrimonio pubblico e privato di interesse culturale-turistico, dai musei alle ville. Escluso il Palazzo delle Paure – precisa – tutti i monumenti di proprietà del Comune hanno bisogno di interventi.
Rimane, comunque, il fatto che abbiamo le mani legate. Il patto di Stabilità applicato indistintamente a tutti i comuni è qualcosa di vergognoso e la prossima settimana saremo, come sindaci, a Roma per parlarne. Tutto questo – conclude – rende il nostro ente debole, tanto che anche il Comune di Lecco sarà costretto a ritardare i pagamenti, contribuendo senza volerlo alla crisi di cui stiamo parlando”.