Lunedì mattina sciopero e presidio ai cancelli dell’azienda di Merate
Annunciati trasferimenti e cassa integrazione a zero ore
MERATE – Lunedì incroceranno le braccia per quattro ore i lavoratori della Finder Pompe di Merate: lo sciopero è stato proclamato a seguito del possibile trasferimento di ben 65 lavoratori (sui 99 totali) dallo stabilimento di Merate a quello di Gessate.
Una riorganizzazione annunciata ai sindacati nell’incontro con i nuovi proprietari dell’azienda, che a marzo è passata di mano dall’americana Dover Corporation alla società Aturia, che fa capo al gruppo indiano WPIL Limited per circa 24 milioni di dollari.
Il caso è seguito da vicino dai sindacalisti Lorena Silvani della Fim Cisl e Domenico Alvaro della Fiom Cgil.
Secondo quanto emerso finora, l’intenzione della nuova proprietà sarebbe quella di trasferire nella sede Aturia di Gessate gli uffici amministrativi, commerciali e tecnici dello stabilimento di Merate, dove invece rimarrebbe un’unità produttiva di pompe ‘API’ con sala prove. A Merate resterebbero solo una trentina di lavoratori.
Nel frattempo, già ad agosto potrebbe partire la cassa integrazione straordinaria a zero ore per tutti i dipendenti. Per questi motivi i sindacati hanno deciso di proclamare lo sciopero e di manifestare con un presidio ai cancelli della fabbrica meratese.