La Cgil proclama uno sciopero per chiedere lo stop delle proteste
“Clima insostenibile alla Spreafico Frutta, dobbiamo pensare a tutti i lavoratori”
DOLZAGO – Solo qualche giorno fa sembrava fatta: un tavolo nazionale promesso dall’azienda ai Si. Cobas, l’accordo raggiunto in Prefettura siglato da Filcams Cgil e dagli stessi cobas, la fine del presidio davanti al magazzino di Dolzago.
Invece, pare che piccole iniziative di protesta, con picchetti di fronte alla Spreafico Frutta, non siano terminate nei giorni a seguire, così la Cgil ha deciso di intervenire:
“Abbiamo deciso di proclamare uno sciopero ad oltranza perché questa situazione sta pesando su tutti i lavoratori e mette a rischio i loro posti di lavoro” spiega Barbara Cortinovis della Filcams Cgil.
Un’ottantina di lavoratori hanno deciso di aderire, incrociando le braccia nella giornata di lunedì. “Sono i lavoratori che in questi mesi di proteste hanno garantito la continuità operativa dell’azienda dovendo fronteggiare un carico maggiore con meno personale – prosegue la sindacalista – Giovedì è stato raggiunto un accordo in Prefettura che garantisce quelle parti economiche che mancavano, rispettando il contratto nazionale multiservizi e ci sono trattative in corso per un accordo di secondo livello che preveda un premio di produttività”.
“Era quello che chiedevamo – aggiunge Cortinovis – è una si trascina da mesi, i Cobas ci hanno tacciato di essere ‘dormienti’ quando invece solo da luglio siamo potuti intervenire perché, prima di allora, non avevamo iscritti al sindacato e abbiamo raggiunto questo risultato. Ora nuove proteste rischiano di mettere in pericolo tutti”. Picchetti che, da quel che si apprende, sarebbero dovuti al reintegro di due dipendenti della cooperativa Spazio Lavoro segnalati dai Cobas come autori di maltrattamenti nei confronti degli altri operatori.
“Lasciamo che sia la magistratura ad occuparsene, non può essere un sindacato a decidere chi deve lavorare e chi no in un’azienda – prosegue la segretaria di Filcams – un sindacato deve guardare alla collettività dei lavoratori”.
La Cgil non risparmia comunque le critiche verso la Spreafico: “Sono loro i committenti delle cooperative, loro decidono il costo del lavoro e i propri fornitori. Se si è venuta a creare questa situazione è perché evidentemente c’è stato spazio per le problematiche”