Blitz dei carabinieri nel sondriese, 25 misure cautelari
Caso simile a quello di via Ferriera a Lecco
MORBEGNO – L’operazione dei carabinieri è scattata all’alba di giovedì e ha coinvolto ben sette province italiane, da Sondrio a Bergamo, da Como a Monza e Brianza, da Alessandria a Parma fino a Roma.
Venticinque le misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Sondrio dietro richiesta della locale Procura, nei confronti di altrettanti soggetti, quasi tutti di origine nigeriana e richiedenti asilo, per un indagine iniziata nel maggio 2018 per contrastare lo spaccio in un parco pubblico di Morbegno, situato a poca distanza dalla locale stazione ferroviaria, abitualmente frequentato da ragazzini e famiglie.
“Lo spaccio avveniva di giorno ad opera di nigeriani richiedenti asilo alloggiati presso una struttura di accoglienza situata nei pressi” spiegano in una nota gli uomini dell’Arma.
Per ‘inquadrare’ il fenomeno di spaccio, i carabinieri hanno utilizzato sia le immagini estrapolate dall’impianto di video sorveglianza del Comune sia servizi di osservazione dai terrazzi di alcuni abitanti della zona che hanno messo a disposizione delle forze dell’ordine le proprie abitazioni.
Dopo i primi riscontri, è stata richiesta al P.M. titolare dell’indagine, dott.ssa Marialina Contaldo, l’emissione di un decreto di perquisizione presso la struttura di accoglienza nel corso della quale sono stati rinvenuti 350 grammi circa di sostanza stupefacente suddivisa in 14 involucri da circa 25 grammi l’uno.
Nel corso dei mesi di indagine, portata avanti dalla Stazione Carabinieri di Morbegno, sono stati effettuati 5 arresti in flagranza, 5 deferimenti e 25 segnalazioni di consumatori di sostanze stupefacenti .
Droga venduta anche ai giovanissimi
Un centinaio sono le cessioni documentate, anche nei confronti di minori di 14 anni, e qualche centinaio quelle desunte dalle intercettazioni telefoniche effettuate anche nei confronti di soggetti domiciliati in diverse parti d’Italia.
Circa 15 i richiedenti asilo che per i carabinieri erano impegnati nell’attività di spaccio locale, i restanti soggetti coinvolti si occupavano invece dell’approvvigionamento di stupefacente, di organizzare i viaggi dei corrieri, acquistando titoli di viaggio con carte di credito clonate, e di gestire i proventi.
“Tra le particolarità è emerso che anche pusher locali italiani si rifornivano dagli spacciatori nigeriani e che questi ultimi, sebbene nel Paese di origine appartenessero a diverse fazioni, sul territorio italiano collaboravano nelle attività di spaccio” spiegano dall’Arma.
Uno dei destinatari della misura è attualmente imputato in un procedimento penale per tentato omicidio: è accusato di aver violentemente picchiato, in concorso con altri 10 connazionali, un cittadino nigeriano.
Via Ferriera a Lecco
Nel 2017 anche a Lecco era stato un blitz delle forze dell’ordine a fare luce sul giro di spaccio che aveva preso piede in via Ferriera, strada pedonale di passaggio utilizzata da molti studenti che si spostano dalla stazione verso le scuole e affacciata al Ferrhotel, struttura di accoglienza dei migranti.
In quell’occasione la Polizia aveva denunciato 33 persone, di loro 13 erano ospiti del centro di accoglienza. Da quel giorno, via Ferriera è rimasta chiusa al transito dei pedoni.