MILANO – Nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalle procure di Milano e Catanzaro è stata data esecuzione a un provvedimento cautelare nei confronti di 5 indagati per omicidio aggravato dalle finalità mafiose.
Si tratta delle indagini sugli omicidi di Vincenzo Pirillo e Cataldo Aloisio, avvenuti rispettivamente il 5 agosto 2007 a Cirò Marina in provincia di Crotone e il 27 settembre 2008 a Legnano, nel milanese, per gli inquirenti strettamente collegati tra loro e finalizzati al mantenimento degli equilibri interni all’organizzazione criminale.
L’esecuzione dell’omicidio in territorio lombardo affidata al capo della locale di Legnano, Vincenzo Rispoli, conferma per i carabinieri che le due locali di ‘ndrangheta operino in stretta sinergia, come già accertato da sentenze definitive.
Dalle ordinanze dei Gip di Milano e Catanzaro emerge, in particolare, che l’eliminazione di Vincenzo Pirillo, per un periodo reggente della cosca, veniva stabilita ed eseguita per punirne l’impropria gestione delle casse del clan, avendo lo stesso Pirillo anteposto i propri interessi al mantenimento delle famiglie dei detenuti.
L’omicidio di Aloisio Cataldo – nipote di Pirillo – veniva conseguentemente deliberato per il timore di una sua vendetta, che avrebbe inevitabilmente destabilizzato gli equilibri dell’associazione mafiosa.