MILANO – Oltre 400 Carabinieri sono stati impegnati questa mattina, sull’intero territorio nazionale, in un’operazione contro la criminalità organizzata.
In tutto 34 le persone arrestate nelle province di Milano, Varese, Cosenza, Crotone, Firenze, Udine, Ancona, Aosta e Novara, di cui 27 in carcere e 7 agli arresti domiciliari, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso.
Gli altri reati contestati sono quello di danneggiamento seguito da incendio, estorsione, violenza privata, lesioni personali aggravate, minaccia, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (tutti aggravati poiché commessi avvalendosi del metodo mafioso ed al fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa), truffa aggravata ai danni dello Stato ed intestazione fittizia di beni, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.
L’indagine, avviata nell’aprile 2017 e coordinata dalla DDA di Milano, ha consentito di accertare che l’organizzazione era stata in grado di infiltrare gli apparati istituzionali e che, “dalla seconda metà del 2016 – spiegano i Carabinieri – era in corso un processo di ridefinizione degli assetti organizzativi della locale di ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo, a seguito della scarcerazione di due esponenti apicali della medesima consorteria criminale in forte contrasto tra loro”.
Gli ndranghetisti sarebbero riusciti ad infiltrarsi nella gestione di alcuni parcheggi e attività commerciali intorno all’aeroporto di Malpensa.
Le indagini hanno riguardato anche il rapporto tra esponenti dell’organizzazione mafiosa e la politica locale. Tra gli arrestati di questa odierna operazione c’è un consigliere comunale di Lonate Pozzolo.