Leonardo precursore della realtà virtuale: con Taddei un viaggio magico e rivoluzionario nel museo virtuale dedicato al genio vinciano
L’iniziativa porta la firma dell’associazione La Semina: i quattro incontri si terranno all’Auditorium Giusy Spezzaferri
MERATE – Alla scoperta di un Leonardo inedito, precursore della realtà digitale in cui, ogni giorno, siamo sempre più immersi. Si preannuncia interessante e di alto profilo il viaggio proposto dall’associazione culturale La Semina con il ciclo di conferenze in programma all’Auditorium Giusy Spezzaferri per quattro serate a partire da venerdì 28 ottobre.
Relatore Mario Taddei, già docente del Politecnico di Milano, ora insegnante di realtà virtuale e disegn e ideatore del più grande museo virtuale dedicato al genio da Vinci, che metterà in luce come le tecniche e i segreti di Leonardo, sviluppati nel Rinascimento, siano applicabili anche oggi da un artista digitale o da un costruttore di video giochi.
“Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa che ha richiesto un notevole impegno organizzativo, ma che riteniamo pregevole e valorizzante” ha detto, con un certo orgoglio, Stefano Covino, presidente de La Semina, ringraziando, insieme a Pierangelo Marucco, il Comune di Merate che ha patrocinato e contribuito all’iniziativa dedicata al genio rinascimentale.
E’ stato poi lo stesso Taddei a entrare nei dettagli dei quattro incontri durante la video conferenza promossa lunedì scorso, sottolineando come, complice la pausa mondiale imposta dal Covid, abbia potuto analizzare e sviscerare, il legame che unisce Leonardo alla realtà virtuale. “Metterò in luce un Leonardo un po’ particolare e insolito” ha ribadito, parlando del metaverso, ovvero di quel mondo virtuale dove già i giovanissimi si incontrano per combattere con i videogiochi di fortnite e minecraft. “Leonardo è stato il precursore della tecnologia del metaverso e anche il suo popolarissimo dipinto dell’ultima cena è già proiettato in una realtà virtuale”. E non si badi bene perché Leonardo era un genio, bensì perché ha avuto modo di sperimentare tecniche e segreti per diventarlo.
“Ormai ai nostri ragazzi non vengono più insegnati i trucchi del mestiere e non siamo più capaci di inventare qualcosa. Se solo dessimo ai nostri ragazzi la possibilità di apprendere trucchi e segreti, daremmo loro la possibilità di diventare dei nuovi Leonardo. Perché è falso credere che il genio sia solo uno. Del resto le più grandi invenzioni di Leonardo non sono sue”.
Dopo il primo incontro intitolato “Da Leonardo da Vinci al Metaverso”, si passerà l’11 novembre all’analisi de “I Robot e l’Androide di Leonardo da Vinci” con focus sulle tecniche e sulle “invenzioni” leonardesche, riprodotte sia attraverso il computer che con modellini in legno per “uscire dalla realtà virtuale e costruire la realtà vera”. Largo quindi, il 25 novembre, alla conferenza “Come diventare Leonardo da Vinci”, dedicata ai bambini dai 6 ai 99 anni, ovvero a tutte le persone desiderose di imparare. Infine, il 9 dicembre, spazio all’analisi de “ L’ultima cena di Leonardo animata e in 3D” per scoprire che le tecniche usate nel Cinquecento sono ancora applicabili da un artista digitale o da un costruttore di video giochi.
Tutte le conferenze saranno effettuate con una videoproiezione 3d grazie alla quale sarà visualizzato su grande schermo, per la prima volta, il più grande museo virtuale dedicato a Leonardo da Vinci. Qui sarà visibile anche il restauro digitale in altissima definizione della Gioconda. “Oggi la gioconda ha uno strato di vernice scura che nasconde i suoi veri colori, alcune parti del dipinto sono andate perdute. Siamo talmente abituati a vedere l’immagine della Monna Lisa, con la pelle gialla e il cielo verde, che ormai ne siamo condizionati”. Grazie al restauro digitale effettuato dal professor Taddei sarà possibile vedere la Gioconda con la pelle liscia, i colori vivi e soprattutto con le ciglia di cui parlava Vasari. “Anche per il restauro il futuro è nel digitale” ha concluso il professor, invitando tutti a iniziare a riempire di contenuti culturali anche il metaverso, per non lasciarlo in balia solo di videogiochi e inserzioni pubblicitarie.
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