I 3 amici, uniti nella società “Trisass”, sono i nuovi gestori
Il rifugio Omio in Val Masino riapre il 13 giugno per la stagione estiva
MANDELLO – Ormai è tutto pronto e anche la data di apertura è ufficiale: 13 giugno. Il rifugio Omio, in Val Masino, riapre i battenti per l’estate 2020, con alla guida un nuovo team: Alberto Vitali, Elena Cosmo, Stefano Rimoldi. I tre amici sono volti noti nel panorama montano lecchese: sono amanti della montagna in ogni sua forma. Per questa nuova avventura, una vera e propria scommessa di vita, hanno fondato la società “TriSass snc” per fare i capanatt come primo e principale lavoro, trasformando una passione in professione.
Elena Cosmo, già rifugista all’Elisa in Grignetta, è violinista e nota per le rassegne musicali organizzate in quota. Alberto Vitali, molto conosciuto a Mandello, è laureato in Construction Management con un master in Energie Rinnovabili, ma da sempre collabora con i rifugi; Stefano Rimoldi, di Cortenova, ha lavorato in case editrici, panetterie, alberghi e naturalmente in rifugi.
Il rifugio Antonio Omio
E’ un rifugio alpino situato 2100 di altezza di proprietà della Società Escursionisti Milanesi (SEM). Sorge nel bel mezzo dell’anfiteatro della Valle dell’Oro in alta Val Masino ed è raggiungibile dalla località Bagni di Masino in circa 2.30 ore di cammino. Dal Rifugio transitano e partono diverse traversate in alta quota, su tutte il Sentiero Roma, teatro della gara di corsa in montagna Kima (che dovrebbe tenersi proprio quest’estate virus permettendo), il Sentiero Life e il Sentiero Bonatti.
La struttura è in grado di accogliere circa 40 persone nella sala da pranzo e altrettante nelle camerate per il pernottamento. L’acqua è di sorgente, trattata mediante sterilizzatore UV, l’energia elettrica viene prodotta mediante pannelli fotovoltaici di ultima generazione con batterie al sale. Un gruppo elettrogeno a benzina viene attivato solo in caso di estrema necessità. Il riscaldamento avviene mediante stufe a legna. Lo smaltimento dei rifiuti avviene a valle.
Il rifugio resta in mani lecchesi
L’avvento dei nuovi gestori è un passaggio di consegne che lascia la conduzione del rifugio in mani lecchesi: nei 3 anni precedenti infatti il rifugio Omio era stato gestito da Graziano Gilardi di Olginate. Per il futuro del rifugio, i nuovi gestori hanno le idee ben chiare: sistemazione delle vasche di scarico, interventi di miglioramento degli interni, realizzazione di una zona-pranzo all’aperto, riparazione dei danni dell’inverno. Tutto ovviamente rispettando le indicazioni per il contenimento del Coronavirus: “Non sarà una stagione come le altre. Proprio in questi giorni stiamo definendo alcune linee di gestione che possano ridurre al minimo i rischi per i frequentatori e noi gestori. Chiediamo la collaborazione e la pazienza di tutti, e ringraziamo fin d’ora la SEM, che ci sostiene in questo nuovo inizio”.
Un ritorno alla vera anima della montagna
I tre giovani vogliono puntare su un ritorno alla vera anima della montagna: “Vogliamo che la capanna Omio rimanga un ‘rifugio’, un luogo di custodia, di amicizia, di semplicità. Vogliamo rispettare il più possibile l’ambiente che ci ospita, dalla scelta dei prodotti alimentari biologici e locali, ai detergenti biodegradabili, alla limitazione dell’energia da combustibili fossili. Vogliamo anche collaborare con i rifugi vicini, con lo spirito di amicizia di montagna”.
Durante il periodo invernale sono stati aggiornati il sito web e la pagina Facebook, dove ora si possono trovare tutti i contatti, condizioni dei sentieri e delle vie di arrampicata, informazioni su prossimi eventi e qualche aneddoto sulla vita di rifugio: “Sicuramente questo 2020 vedrà meno pernottamenti e cene, e probabilmente anche meno minestroni, ma non vedrà meno sogni. I sogni abbonderanno, i sogni ci aiuteranno. La vita del rifugio va avanti, vi aspettiamo!”
Una poesia per descrivere la loro nuova società
TriSass sono tre sassi uno sull’altro
per costruire equilibri e combinare forme.
Sassi precari che possono vacillare
in una notte di vento,
sassi granitici che possono resistere
a mille anni di pioggia e di sole.
Pietre che prendono forma di uomo
restando solo pietre.
Uomini che si fidano l’uno dell’altro
più che di una roccia immutabile e millenaria.
Sassi che guidano senza indicare,
sassi che illuminano senza luccicare.
Cumuli di rocce che insieme
valgono più di ogni singolo sasso.
Anche se sembrano solo tre sassi,
sono impasti di abisso e di cielo.
I recapiti del rifugio Omio
www.facebook.com/rifugioantonioomio
www.rifugioomio.it
info@rifugioomio.it
Tel. 0342 640020
Cell. gestore 391 7709121