Terminato il corso per tecnici di ricerca organizzato dal soccorso alpino lombardo
Diciassette partecipanti. “Da oggi possiamo contare su più risorse per le operazioni di ricerca”
SONDRIO – La ricerca di una persona dispersa è una delle operazioni più complesse che attengono all’attività del Soccorso alpino e speleologico.
Nei giorni scorsi diciassette soccorritori, che a diverso titolo e con diversi ruoli operano già all’interno del Cnsas Lombardo, hanno concluso il corso per diventare Tecnici di ricerca. La formazione è cominciata nel mese di giugno, con incontri a Bergamo, poi nelle sedi delle delegazioni lombarde e infine con le giornate conclusive a Ponte di Legno, in Valcamonica (BS) e in Val Chiavenna (SO).
“Quella di TeR (tecnico di ricerca) – spiegano dal soccorso alpino – è una qualifica di importanza basilare nella gestione di situazioni molto complesse. Quando infatti si attiva un allertamento per la ricerca di una o più persone disperse, spesso le informazioni a disposizione sono limitate ed è necessario decidere subito una procedura strategica, a cui si apportano modifiche a mano a mano che si procede e se compaiono nuovi elementi”
Il Cnsas coordina le operazioni, collaborando con Guardia di finanza, Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Protezione civile, sindaci e amministrazioni, oltre alle associazioni di volontariato locali; mette a disposizione squadre di tecnici di soccorso alpino, di soccorso speleologico, medici e infermieri specializzati, squadre di soccorso in forra e altre figure tecniche, come per esempio unità cinofile, costituite da cane e conduttore, oltre a mezzi e dispositivi tecnologici sempre più avanzati.
Gli argomenti affrontati durante il corso hanno spaziato dalla cartografia digitale alla gestione del personale e delle risorse. Un altro aspetto rilevante considerato è quello rappresentato dalla conoscenza approfondita delle normative e delle leggi dello Stato, che prevedono le Prefetture provinciali come istituzione di riferimento e il CNSAS per della gestione delle ricerche.
“Da oggi in Lombardia ci sono più risorse – commentano dal soccorso alpino – quasi sempre infatti le ricerche proseguono per più giorni e quindi diventa essenziale avere a disposizione un numero di tecnici e di coordinatori di ricerca che possano alternarsi, di giorno e di notte, in questo difficile compito”.