MALGRATE – Una fusione tra il Comune di Lecco e quello di Malgrate? La proposta nasce dal sindaco Gianni Codega, che ha portato il tema al consiglio comunale malgratese.
D’altronde, le risorse pubbliche sempre più scarse, le difficoltà delle amministrazioni locali a garantire i servizi, hanno spinto i Comuni lecchesi in questi anni ad associarsi proprio per l’erogazione di servizi ed altri a pensare ad vere e proprie fusioni.
Sullo sfondo c’è anche il progetto della “Grande Lecco” che vedrebbe l’unione tra Lecco, Malgrate, Pescate, Valmadrera e Vercurago. Un’idea da tempo caldeggiata dall’Associazione Futuro Italia di Lecco, fondata e presieduta dall’ex assessore provinciale, Fabio Dadati, coordinatore nazionale di Rinascimento Italiano:
“Un plauso per il Sindaco di Malgrate, Giovanni Codega, che ha avuto il coraggio di portare in Consiglio comunale il tema della fusione del suo Comune con Lecco – ha commentato Dadati – La Grande Lecco è l’unica strada per dare maggiore forza al territorio lecchese rispondendo con efficacia a una serie di problemi: la futura soppressione delle Province, quindi, di quella di Lecco ed il conseguente rischio di marginalizzazione del nostro territorio che vede oggi un piccolo Comune capoluogo di soli 47.000 abitanti schiacciato tra Bergamo, Monza e Como, rispettivamente 120.000, 125.000 e 85.000 abitanti; possibilità di progettare in modo complessivo e unico la nuova Lecco dando continuità ai progetti del lungo lago di Malgrate, delle piste ciclo pedonali che portano da un lato ad Abbadia e dall’altro ai navigli di Milano lungo l’Adda; la possibilità di realizzare un piano della mobilità merci e persone efficace che risponda ai requisiti internazionali di efficenza; risparmio di costi ed una maggiore capacità di offrire sevizi ai cittadini, e molto, molto altro ancora”.