In Provincia quattro progetti finanziati con l’Avviso Unico Cultura 2025

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(Image by DariuszSankowski from Pixabay)

I progetti puntano a rigenerare spazi culturali e archivi storici nel lecchese

LECCO – Biblioteche come presìdi civici, archivi come custodi della memoria collettiva e nuovi spazi dedicati alla partecipazione culturale: con l’Avviso Unico Cultura 2025, Regione Lombardia sostiene quattro progetti nella provincia di Lecco, con un investimento che coniuga innovazione, inclusione e valorizzazione della storia locale.

A Robbiate nascerà un nuovo polo culturale inclusivo grazie a un contributo in conto capitale di 25.550 euro. Il progetto, intitolato “L’Isola che non c’è”, prevede la riqualificazione di un’area oggi sottoutilizzata, che diventerà uno spazio di aggregazione aperto a tutte le età, destinato a laboratori, attività intergenerazionali e iniziative a carattere sociale.

“Costruire cultura significa costruire comunità – commenta l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso – Con ‘L’Isola che non c’è’, Robbiate diventa un esempio concreto di rigenerazione culturale capace di generare identità, relazione e cittadinanza”.

A Sirone, la Biblioteca Comunale beneficerà di un contributo di 24.156 euro per il rinnovo degli spazi di ingresso, accoglienza, area bambini e zona studio. L’intervento punta a rendere la biblioteca più funzionale, inclusiva e accogliente, rispondendo alle esigenze di famiglie, studenti e lettori di ogni età.

“Una biblioteca moderna – sottolinea Caruso – deve essere prima di tutto uno spazio vivo. È lì che si crea il legame tra cultura e cittadinanza, alimentando la partecipazione e la voglia di condividere saperi”.

A Bosisio Parini è stato assegnato un contributo di 12 mila euro per migliorare la funzionalità dello spazio mostre e potenziare l’accessibilità e la fruizione dell’intero complesso bibliotecario.

A completare il quadro, l’Associazione culturale Il Corno riceve un contributo di 11.500 euro per la digitalizzazione del patrimonio fotografico e la creazione di una nuova sala archivio. Il progetto prevede inoltre l’installazione di un totem multimediale che permetterà una consultazione interattiva delle immagini conservate, rendendo la memoria storica più accessibile e condivisa.

“Un archivio che si apre al pubblico – conclude Caruso – è un atto di democrazia culturale. La storia non è mai solo un fatto del passato, è un codice vivo per leggere il presente. Questi interventi rafforzano l’identità dei territori e moltiplicano le occasioni per raccontarsi“.