“Sfregio al territorio, ai cittadini e alle istituzioni”
Il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra chiede chiarimenti ai Ministri
LIERNA – È dei giorni scorsi la notizia della presentazione di un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e della Cultura da parte del senatore Tino Magni di Alleanza Verdi Sinistra in merito alla installazione di un ripetitore 5G nel comune di Lierna sul lago di Como.
“Su sollecitazione di numerosi cittadini liernesi – dichiara Magni – ho presentato un’interrogazione ai ministri Picheto Fratin e Giuli per far luce rispetto alle procedure seguite nel rilascio dell’autorizzazione all’installazione di un ripetitore 5G nella frazione Genico del comune di Lierna. Un’opera che per le sue dimensioni rappresenta uno sfregio a una zona di straordinaria bellezza paesaggistica e collocata sullo storico percorso “Sentiero del viandante”, il primo cammino certificato dal Touring Club Italiano. Ho chiesto anche di valutarne l’impatto ambientale e se, qualora non fossero state rispettate le procedure previste dalle leggi in materia, di procedere a far rimuovere l’installazione stessa”.
La posa del ripetitore ha prodotto pesanti reazioni contrarie da parte di cittadini, comitati, associazioni, del circolo di Legambiente e della Pro Loco locale, che contro l’installazione hanno presentato ricorso al Tar. Anche la stessa sindaca di Lierna lamenta di non essere stata coinvolta in questa decisione assunta nella Conferenza dei servizi indetta dalla Comunità montana Valsassina, competente per lo Sportello unico.
“Ancor più grave – continua Magni – è che il ripetitore è stato installato non distante dalle abitazioni e questo è avvenuto senza informazione alcuna ai residenti e senza indicazioni sugli eventuali impatti dei campi elettromagnetici prodotti dal ripetitore”.
“Quanto avvenuto a Lierna – aggiunge il senatore di Lecco – rischia di essere un pericoloso precedente che occorre evitare, per il rispetto che dobbiamo ai diritti dei cittadini di essere informati, del paesaggio di essere tutelato e della salvaguardia, come in questo caso, dell’economia turistica locale. Ho chiesto ai ministri dell’Ambiente e della Cultura, ciascuno per le loro specifiche competenze, di far chiarezza rispetto a quanto avvenuto, di verificare se sono state rispettate le procedure di legge, se le autorizzazioni non presentano profili di irregolarità e nel caso vi fossero se ritengono che l’opera debba essere rimossa”.