LECCO – “Al liceo Manzoni c’è posto per sole sei classi prime”, questo è quanto stabilito dalla Provincia di Lecco che, però, per l’istituto scolastico lecchese significa dover rifiutare circa 30 iscritti: docenti e studenti non ci stanno, chiedono alla Provincia di tornare sui propri passi e di autorizzare la formazione di una settima classe prima per l’anno scolastico 2016-2017.
“Affermare che si autorizza il liceo Manzoni – scrive il Collegio Docenti dell’Istituto – ad accettare un numero di iscrizioni non superiore alle 6 classi significa in realtà che si vieta di accettare un numero di iscrizioni superiore alle 6 classi. Poiché il numero di studenti che ha richiesto l’iscrizione al nostro istituto per il prossimo anno scolastico (59 per l’indirizzo Classico, 130 per l’indirizzo Linguistico) configura un numero di classi pari a 7, tale divieto ci impone di rifiutare l’iscrizione a una intera classe, cioè a 30 alunni. Molte obiezioni ragionevoli sono state tempestivamente, e in più riprese, opposte a tale ‘invito’ dal nostro dirigente scolastico alle quali ci sembra doveroso aggiungere anche le nostre considerazioni”.
Secondo il Collegio Docenti del Manzoni, dunque, le ragioni per le quali la Provincia autorizza l’istituto a una massimo di sei classi prime sarebbero “infondate”: “Il Manzoni attualmente, nelle sue due sedi, avrebbe aule in grado di ospitare un aumentato numero delle classi, e dunque anche la classe che ci viene richiesto di respingere: accogliendo tale classe ci troveremmo nelle medesime condizioni attuali, dunque nel pieno rispetto della normativa vigente, inoltre buona parte degli istituti presso i quali ci viene chiesto di riorientare gli studenti da noi non accolti, hanno già comunicato di non avere la possibilità di integrarli”.
“Non stiamo parlando di una scuola in crisi di iscrizioni – concludono gli insegnanti del liceo – circostanza che determina un doloroso, ma necessario, taglio ai plessi attuali per accorpare in uno di essi alunni di numero insufficiente a legittimare l’autonomia. Stiamo invece parlando, al contrario, di una scuola viva e in forte sviluppo sul piano dell’identità culturale. Il liceo ‘Manzoni’ da 4 anni è in crescita, modesta in valore assoluto ma costante, peraltro non assoggettata ai mutamenti congiunturali, all’alternanza di accrescimenti e cali che contraddistingue altre istituzioni scolastiche della città e del territorio. Per l’infondatezza e l’illogicità della richiesta perentoria che ci è stata rivolta, chiediamo che tale obbligo venga fatto cadere, fornendo alle famiglie che legittimamente avevano formulato la domanda di iscrizione la possibilità di tornare a farlo. Noi docenti affrontiamo evidenti disagi dalla distribuzione su due sedi del nostro istituto, ma riconosciamo come primaria e fondativa esigenza quella di permettere che sia esercitata una libera scelta fondata su una valutazione di opportunità, da parte delle famiglie, circa i percorsi culturali dei ragazzi”.
Alla richiesta del Collegio Docenti si unisce quella dei rappresentanti degli studenti dell’istituto Manzoni che, a loro volta, scrivono alla Provincia: “Come Rappresentanti degli Studenti del Liceo Manzoni, ci uniamo al Comunicato del Collegio Docenti sulla mancata attivazione della settima classe prima. Riteniamo infatti che nella mancata attivazione di questa classe non sia stato rispettato il diritto allo studio di questi studenti, nonostante il Liceo, come già sottolineato dal Collegio, abbia la possibilità di accogliere nei suoi spazi una classe in più. Il Liceo Manzoni rappresenta un punto di riferimento fondamentale sul nostro territorio. Come studenti ci sentiamo direttamente coinvolti in questa vicenda, in quanto ci siamo impegnati, attraverso iniziative come l’Open Day, nella promozione del nostro istituto e della sua offerta culturale e formativa, sottolineandone l’apertura e dinamicità. Chiediamo dunque alla Provincia di Lecco e all’Ufficio Scolastico Territoriale, nel rispetto del diritto allo studio di questi studenti, di permettere loro di frequentare la nostra scuola “.