“In un mondo un po’ disorientato armatevi di pazienza e venitevi incontro nella vita quotidiana”
Gli auguri dell’amministrazione comunale alla neo centenaria
CALOLZIOCORTE – Nella giornata del 14 agosto, “la bella ragazza mora del secolo scorso dal sorriso allegro e gioviale a cui piaceva andare in bicicletta” ha raggiunto il considerevole traguardo dei cent’anni. Si tratta della signora Marina Bonaiti, nata a Monte Marenzo nel 1925, ultima di dieci figli.
A raccontare l’affetto di cui la neo centenaria è circondata è l’assessore ai servizi sociali del di Calolziocorte, Tina Balossi: “Vado a trovarla nella sua casa al Pascolo dove vive con il figlio Luciano, aiutata anche dalla numerosa tribù di figli e nipoti che a turno le fanno compagnia e le dedicano cure. Lei ad ognuno rivolge uno sguardo di affettuosa complicità che va oltre le parole.

Nella sua casa non c’era tempo per le coccole, la mamma lavorava sodo per “tirar su” tanti figli e il papà era sempre in giro come ambulante di generi alimentari. Pochi sono i ricordi che conserva dei genitori perché entrambi sono morti ancora giovani”.
Mentre Marina ricorda ancora con piacere la sua casa d’infanzia: “Era bella, anche se semplice, noi bambini avevamo pochi giochi fatti a mano come la mia bambola di pezza, eppure siamo cresciuti contenti e mi sento di dire che non ci è mancato niente”. Poi è arrivato il tempo della scuola, continua la neo centenaria: “Mi piaceva molto stare con i compagni ad imparare. Peccato che i miei studi siano finiti con la terza elementare”.
“Il tempo della giovinezza – prosegue l’assessore Balossi – le regala l’amicizia di tre ragazze: Adele Papini che ha recentemente compiuto 101 anni, Anna Maria Filippini detta ‘Mima’ e Maria Martini con le quali instaurerà un forte legame che le terrà unite nei momenti gioiosi e tristi della vita.

Sposatasi nel 1956 a 31 anni, dopo il matrimonio con Angelo Milani, si trasferisce al Pascolo vicino al suocero Vincenzo Milani che è stato Sindaco di Calolziocorte da marzo a novembre del 1946. Da subito si dimostra una buona cuoca ed una esperta sarta, doti che le saranno utili per ‘costruire’ la sua famiglia composta da cinque figli: Daniele, Giuseppe, Luciano, Anna e Luisella. Quest’ultima ha giocato in Serie A e nella nazionale di pallavolo.
Col tempo la famiglia si è allargata ed oggi conta 15 nipoti e 17 pronipoti e a ciascuno di loro, ieri come oggi, raccomanda di “fare i bravi”, di rispettare e amare i genitori. E a loro giovani di oggi in un mondo un po’ disorientato raccomanda anche di aver pazienza e di “venirsi incontro nella vita quotidiana”.

Ancora oggi nonna Marina è un pilastro di saggezza e di affetto capace di trasmettere valori che l’esperienza e l’incrollabile fede le hanno fatto scoprire. La vita non l’ha mai trovata impreparata e nei momenti duri e difficili si è sempre schierata dalla parte giusta.
A lei e alla famiglia Mazza, imparentata con la sua, infatti nel 1998 è stato assegnato dall’Amministrazione comunale il “Medaglione di S. Martino” perché durante l’ultima guerra sono state protagoniste di un atto di estrema solidarietà e umanità nell’accogliere come una figlia, proteggendola dalla persecuzione nazista, la dodicenne ebrea Gabriella Bardavid mettendo a repentaglio la loro vita. Per questo gesto hanno ricevuto la più alta onorificenza dello Stato d’Israele: ”Giusti tra le Nazioni”.
Oggi, giorno del suo compleanno, la grande casa è addobbata con fiori, palloncini colorati e si respira l’allegria dei giorni di festa. Sono veramente in tanti attorno a nonna Marina, lei è felice e canta con loro la canzoncina degli auguri con un’espressione di meravigliosa incredulità.
Numerosi i regali e i biglietti di auguri che nonna Marina ha ricevuto fra questi il più caro quello dei figli, anche loro vogliono ringraziare questa splendida mamma: “Il sentimento di riconoscenza e la serenità d’animo non sono solo le tue qualità, ma un dono per tutti noi”.
A nonna Marina, donna gentile e dal dolce sorriso desidero esprimere, anche a nome dell’Amministrazione comunale e dei cittadini calolziesi, il nostro affetto e la nostra profonda riconoscenza, siamo tutti orgogliosi di averla nella nostra comunità”.

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