La riqualificazione delle Caviate passa anche da un intervento del privato
Interlocuzione ancora in corso. Contribuirà a cambiare volto all’ingresso nord della città
LECCO – Da anni se ne parla ma finora è rimasta solo un’ipotesi l’insediamento di una grande struttura nell’ambito della ricezione e del benessere nella zona delle Caviate eppure, nonostante il tempo trascorso, non sarebbe venuto meno l’interessamento già manifestato anni addietro da un operatore del settore.
Tuttora sarebbe in corso un’interlocuzione con il municipio su una progettazione che ha però avrebbe conosciuto dei rallentamenti per le novità normative riguardanti la distanza minima delle costruzioni rispetto alla linea ferroviaria, che passa proprio nelle vicinanze dell’area in oggetto.
Un’operazione che, se andasse in porto, contribuirebbe a trasformare il volto dell’ingresso nord del capoluogo e che si ‘incastrerebbe’ ad altri interventi previsti, come il nuovo lungolago e il prolungamento della ciclopista verso il centro che comporteranno la rimozione dei parcheggi lato strada (circa un’ottantina) e dunque la creazione di una nuova adeguata area di sosta per accogliere quanti lasciano l’auto per una passeggiata sul lago.
Un piano voluto nel “vecchio” Pgt
Era il 2013 quando il PGT varato dall’allora amministrazione Brivio attribuiva alle Caviate una vocazione di “nuova polarità attrattiva per il lungolago lecchese, locale e sovralocale, sia per l’ampliamento e la qualificazione dell’offerta di spazi pubblici o di uso pubblico, sia per l’insediamento di attività in chiave competitiva (turistiche) per la città”.
Il piano di governo del territorio definiva per per l’ATU Caviate la possibilità di prevedere “l’intera quota insediativa destinata ad attività ed attrezzature alberghiere (U7), anche con indirizzo congressuale/culturale, con servizi di cura alla persona (wellness, spa, etc.). In ogni caso – si legge nel documento di piano – è prevista la realizzazione di una struttura destinata ad impianto sportivo e/o ludico e/o terapeutico e/o piscina e solarium, per il quale si prevede l’uso ad utenze esterne alla struttura alberghiera”.