Galbiate: successo per la serata del Col. Magrin dedicata agli Eroi Alpini del Monte Pasubio

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Alpini Galbiate con il Colonnello Magrin
Alpini Galbiate con il Colonnello Magrin

Villa Bertarelli accoglie un pubblico numeroso per la storia degli Alpini sul Pasubio. Emozione e memoria collettiva con gli Alpini “Monte Barro”

GALBIATE – Un pubblico attento e numeroso ha gremito sabato 24 maggio la storica Villa Bertarelli di Galbiateper assistere a un appuntamento culturale di particolare rilievo: la conferenza del Colonnello Giuseppe Magrin, alpinista, storico e scrittore, dedicata agli “Eroi Alpini” della Grande Guerra sul Monte Pasubio, nel 90° anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale.

L’incontro, promosso dal Gruppo Alpini “Monte Barro” di Galbiate e organizzato con cura dal 1° Maresciallo/Luogotenente Vincenzo Fiumara in collaborazione con il Capogruppo locale Roberto Tentori e il 1° Luogotenente Mirizzi, ha offerto una narrazione ricca e coinvolgente. Non è mancato il contributo delle istituzioni locali, con la presenza del sindaco di Galbiate Giovanni Montanelli, del Presidente del Parco “Monte Barro” Davide Facondini e del vice Presidente della Sezione ANA di Lecco, Mauro Fumagalli.

Tra il pubblico si sono riconosciuti molti alpini e appassionati, insieme ad alcuni capigruppo dei territori limitrofi. Il relatore, il Col. Magrin, ha guidato i presenti in un viaggio tra le cime e le gallerie del Pasubio, descrivendo con precisione tecnica e passione le ardite opere di ingegneria militare realizzate tra le rocce, come la celebre Strada delle 52 Gallerie, recentemente visitata anche dal Re d’Inghilterra.

Non è mancato uno sguardo umano e commosso alla memoria dei protagonisti: “Si sono poi ricordati e descritti i fatti di guerra ed i personaggi storicamente più rilevanti della epopea pasubiana”, si legge nel comunicato, “tra cui Cesare Battisti, il colonnello Ernesto Testafocchi, il capitano Salvatore Damaggio, il tenente Ferdinando Urli ed altri”. Nomi che, nelle parole del Colonnello, hanno preso vita attraverso racconti, aneddoti e immagini dei monumenti che oggi ne custodiscono la memoria: il Sacello Ossario, con oltre 5.300 salme, l’Arco Romano e la chiesetta Regina Pacis, voluta da Don Francesco Galloni.

L’iniziativa, accolta con calore e seguita con attenzione dai presenti, è destinata a fare tappa anche in altre località: “Verrà certamente replicato presso altre Sezioni e Gruppi ANA, nell’ambito delle rispettive prossime iniziative culturali”, anticipano gli organizzatori.

Un momento di storia, ricordo e identità alpina che ha saputo unire generazioni diverse nel segno della memoria condivisa.