L’associazione: “Demagogia sui giovani, no a nuove cementificazioni”
De Capitani: “Non hanno capito nulla. Hanno sbagliato bersaglio”
PESCATE – Ha scatenato decisamente l’interesse dei cittadini e anche critica altrettanto decisa la scelta del sindaco Dante De Capitani di Pescate che, per sbloccare lo sviluppo immobiliare del proprio paese (“servono nuove case per i giovani”), ha minacciato di togliere l’edificabilità a quei terreni i cui proprietari non hanno manifestato interesse nel costruire, per darla a quei terreni oggi non edificabili di proprietari invece interessati.
La critica più dura arriva pubblicamente con una nota diffusa dall’associazione Legambiente:
“Le dichiarazioni del sindaco non hanno avuto successo, sono contrarie alla logica di una gestione oculata del territorio. In una zona già fortemente urbanizzata e stretta tra lago e monti considerare politiche a favore di una spinta alla cementificazione si rivelerà dannoso e pericoloso anche dal punto di vista idrogeologico oltre che paesaggistico.
Giustificare il ricorso a espansioni urbanistiche con il bisogno dei giovani di trovare una casa in paese è demagogico. I giovani hanno difficoltà ad acquistare una casa perché manca il lavoro o è precario. In presenza di immobili invenduti o sfitti le domande da porsi sono altre invece che puntare a forzare il mercato. Se non si costruiscono nuove strutture dove già i permessi sono disponibili è proprio perché è lampante che non troverebbero alcun acquirente.
Se realmente si vuole puntare sullo “sviluppo del paese” occorre agevolare il più possibile la ristrutturazione degli immobili e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente per abbattere i costi di gestione, sfruttando a tale scopo gli incentivi economici che da anni sono presenti nelle varie finanziarie.
Rinnovare da un punto di vista energetico e funzionale una casa o un condominio può fare realmente la differenza per la qualità della vita dei cittadini, rendendo al contempo appetibili anche quelle abitazioni che ora restano invendute in buona parte per la concezione superata con cui sono costruite. Il suolo è una risorsa e come tale va considerata e preservata, in primo luogo evitando inutili consumi”.
La replica di De Capitani
“Non hanno capito nulla delle mie intenzioni. Io non ho detto che voglio dare altra volumetria ai terreni edificabili ma solo che voglio ridistribuire quella che è gia prevista nel PGT e che non viene utilizzata, che e’ cosa ben differente.
Non alzerò di un metro cubo la possibilità edificatoria del paese ma non voglio neanche che il paese rimanga ingessato e che non ci siano cantieri aperti come adesso.
Quindi la volumetria che non viene utilizzata su un comparto perché non interessa, la metto sull’altro dove c’è la volontà di costruire case. È cosi difficile da capire?
E per quanto riguarda i giovani a Pescate ci sono anche quelli che un lavoro fisso ce l’hanno e pure i soldi per comperare casa magari aiutati dai genitori. E’ un delitto avere i soldi per comperare casa o garanzie per accendere un mutuo? E se questi giovani si rivolgono a me dicendo che vogliono rimanere a Pescate ma non trovano casa io cerco di aiutarli mettendo in campo le politiche che ritengo giuste.
Smettiamola di voler porre le ristrutturazioni come la panacea delle soluzioni abitative, perché a parte i maggiori costi da sostenere, fino a che le leggi nazionali imporranno limiti assurdi a chi vuole ristrutturare una casa, magari in un centro storico soggetto a mille vincoli ambientali anche per realizzare una nuova finestra, nessuno muoverà mai un mattone.
Legambiente dovrebbe cambiare bersaglio perché questa volta l’ha proprio sbagliato, e non contestare per partito preso un sindaco che ha fatto della tutela dell’ambiente uno dei cardini della propria azione amministrativa, e basta fare un giro a Pescate per rendersene conto”.