Ciclopista: Anas scioglie il contratto, si dovrà riappaltare

Tempo di lettura: 2 minuti
I lavori alla ciclopista in prossimità di Abbadia, mai conclusi

 

LECCO – Tutto da rifare per la ciclopista Lecco-Abbadia: ANAS avrebbe sciolto il contratto con Reti Costruzioni di Sondrio, l’impresa alla quale era stata affidata la realizzazione dell’opera e dovrà riappaltare i lavori.

E’ quanto sarebbe stato riferito nell’incontro avuto all’ora di pranzo di martedì nella sede milanese del compartimento Nord Ovest dell’ente stradale, tra dirigente di Anas, Dino Vurro, il presidente della Provincia di Lecco, Flavio Polano e Mauro Galbusera, consigliere provinciale delegato ai Lavori Pubblici.

Rete Costruzioni era subentrata al Consorzio Aedars di Roma , vincitore nel 2010 della gara d’appalto indetta da Anas e fallito nel maggio del 2015 dopo che, qualche mese prima, era stato arrestato il titolare Pietro Tindaro Mollica, con le accuse di bancarotta fraudolenta, estorsione ed intestazione fittizia di beni. Ma già nell’ottobre del 2013, la Prefettura di Roma aveva bloccato l’attività del consorzio per possibili infiltrazioni mafiose.

Così, nel dicembre del 2015 l’opera era stata affidata all’impresa sondriese che a gennaio di quest’anno aveva fatto ricorso al tribunale denunciando l’impossibilità di cantierare i lavori per una perizia di variante mai approvata (che avrebbe dovuto modificare il progetto originale) e chiedendo la rescissione del contratto, oltre al rimborso dei presunti danni economici subiti dall’azienda per ottemperare al contratto.

L’inizio del cantiere della ciclopista nel tratto tra Lecco e il Pradello

 

Quel contratto ora è stato sciolto, da parte di Anas – fa sapere il consigliere Galbusera – Ora per riappaltare sappiamo che occorrà altro tempo, ma stiamo insistendo dal punto di vista politico per dividere l’opera in due parti e concludere almeno in un primo momento il tratto tra Lecco e Pradello, che ha un costo decisamente inferiore”.

Un tratto già utilizzato, nonostante la presenza del cantiere, dai tanti che si spostano a piedi verso la spiaggia e la discoteca Orsa Maggiore, oltre agli amanti del jogging che la percorrono quotidianamente. “Sono poche le opere che occorrerebbero per completarlo, l’asfaltatura e il guardrail. Sarebbe un primo risultato che porteremmo a casa in attesa di vedere finalmente conclusa l’intera opera”.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

Ciclabile Lecco-Abbadia: una storia indegna lunga oltre 15 anni (di ritardi)

Ciclopista Lecco Abbadia: ora l’impresa ricorre contro l’Anas