MANDELLO – Di nuovo accompagnata all’uscita dai carabinieri: Maria Cristina Gilardoni, ex presidente della società mandellese, lunedì ha tentato di rientrare in azienda e ancora una volta sono dovuti intervenire gli uomini dell’Arma.
L’ex titolare, che dovrà affrontare a breve il processo per le denunce di presunte vessazioni presentate da lavoratori ed ex dipendenti della fabbrica, avrebbe fatto il suo ingresso alla Gilardoni in mattinata, avrebbe superato alcuni dipendenti e attraversato il corridoio della produzione salendo negli uffici. Dai piani alti però (il figlio Marco, nuovo presidente, si trova negli Stati Uniti in questi giorni) è giunta la chiamata ai carabinieri che si sono presentati in azienda e l’hanno condotta fuori dalla ditta.
Non è la prima volta da quando è scoppiato il ‘caso’ Gilardoni che Maria Cristina si presenta in fabbrica e viene allontanata dalle forze dell’ordine. E’ stato il tribunale di Milano a decretare la sua destituzione, dando ragione al nipote Ascani Orsini che aveva proceduto legalmente contro la zia, imputandole una cattiva conduzione della società.
Era stato azzerato il Cda e nominato il figlio Marco commissario straordinario. Giusto lo scorso mese, il mandato (otto mesi) di quest’ultimo era giunto al termine e le scelte del futuro dell’azienda rimesse ai due azionisti, Maria Cristina e il nipote Ascani Orsini. Tra i due non si è trovato l’accordo sul nuovo consiglio di amministrazione della società ma la decisione è stata quella di confermare a Marco Gilardoni il timone della fabbrica.