BRESCIA – Dopo il debutto dello scorso anno, il Brescia Photo Festival, alla sua seconda edizione, accende i riflettori sull’affascinante svelamento delle grandi collezioni nascoste, dal 16 maggio al 2 settembre.
Il Festival promosso e organizzato da Fondazione Brescia Musei e dal Ma.Co.f. Centro della fotografia italiana – con il sostegno di Comune di Brescia, Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Mo.Ca., Mille Miglia, e con la collaborazione di LABA Libera Accademia di Belle Arti, Silvana Editoriale, Contrasto e comuni di Desenzano, Coccaglio e Montichiari – quest’anno esplora l’universo del collezionismo fotografico.
Al centro dell’attenzione è dunque l’arte del collezionare immagini. Dall’accumulo quantitativo alle scelte mirate, dall’approccio monotematico a quello enciclopedico, collezionare è una pratica fondata su una profonda passione, sulla volontà di possedere e di custodire oggetti preziosi, sull’appropriazione, atteggiamento tipico anche dello sguardo del fotografo.
Numerose le mostre e gli eventi collegati al Brescia Photo Festival per un programma che quest’anno viene arricchito sia dalla collaborazione con la Provincia di Brescia che dall’inaugurazione in un momento di grande festa per la città, la partenza della Mille Miglia. Si estende fino alla fine dell’estate, e viene ospitato non solo da prestigiosi spazi cittadini come il Museo di Santa Giulia e il Ma.Co.f. Centro Italiano della Fotografia e del Mo.Ca., ma anche da luoghi preziosi del territorio provinciale – i musei di Desenzano, Coccaglio e Montichiari.
Due le mostre principali al Museo di Santa Giulia: Ferdinando Scianna. Cose, a cura di Luigi Di Corato e Percorsi paralleli. La Collezione Mario Trevisan, a cura di Mario Trevisan con Renato Corsini e Luigi Di Corato.
Ferdinando Scianna, il primo grande fotografo Magnum italiano, è indagato lungo un doppio percorso: le immagini di una “collezione ideale” di ottanta oggetti trovati e fotografati, accompagnati da una selezione della propria collezione di oggetti acquistati nei corso dei suoi innumerevoli viaggi, in Italia e nel mondo, accompagnati da foto e testi dell’autore che raccontano il suo personalissimo rapporto con le cose, dalle cere votive di Polsi agli Ekeki boliviani, dalle terrecotte di Ocumichu, ai toreri madrileni.
Mario Trevisan – tra i più grandi collezionisti di fotografia in Italia e in Europa che proprio a Brescia ha dato avvio alla sua collezione con l’acquisto della sua prima foto d’autore – apre al pubblico parte del suo immenso patrimonio personale, proponendo una selezione di quaranta “coppie”, tutte rigorosamente “vintage”, di fotografie in dialogo tra loro. Una selezione che ci accompagna in un viaggio inedito, tra distonie e sintonie, in cui le immagini e i loro autori diventano protagonisti di una nuova “opera”, nata dall’accostamento pensato dal collezionista che, come in un “disegno automatico”, fa dialogare tra loro De Clercq e Jodice, Fox Talbot e Man Ray, Weegee e Penn, Carmi e Nan Goldin, Serrano e Giacomelli, Strache e Salgado, Beato e Stern, Lartigue e Callahan, per citarne solo alcuni.
Tre Per Uno – Dalla Collezione Paolo Clerici, a cura di Carlotta Clerici, viene ospitata invece nella sede del Ma.Co.f. – Centro della Fotografia Italiana presso Palazzo Martinengo Colleoni (Mo.Ca.) e presenta la collezione di Clerici, concepita come una serie di “piccole personali” all’interno di una “collettiva permanente”, dove alle singole immagini si prediligono gli autori, come Lucien Clergue, Mario Giacomelli, Robert Mapplethorpe, Duane Michals, Helmut Newton, Leslie Krims, Sandy Skoglund, Joyce Tenneson, William Klein, e ai semplici scatti si preferiscono le storie raccontate per immagini.
La manifestazione coinvolge anche altre istituzioni e spazi espositivi della città: oltre al Museo di Santa Giulia e al Mo.Ca., partecipano infatti il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia con tre mostre: Mario De Biasi, monografica composta da 30 immagini in bianco e nero vintage del grande fotografo italiano che fanno parte della collezione FIAF – Grandi Mostre, Carmine di Mariagrazia Beruffi, e un’esposizione di scatti realizzati sul set del film Ossessione di Luchino Visconti del 1943 dall’archivio di Pietro Delpero; l’AAB Associazione Artisti Bresciani – con la mostra 1976-2018. Foto di gruppo con bresciani, che espone i grandi ritratti “vintage” che furono fatti ai visitatori della mostra organizzata nel 1976 dal Collettivo Fotografi costituitosi negli anni ’70, presso lo Spazio Contemporanea (Corsetto Sant’Agata 22); l’Università Cattolica con il progetto espositivo ospitato presso la propria sede di via Trieste Immagini oltre la storia. Da Jünger a oggi, riflessioni contemporanee sul reale dedicato alla “collezione” di immagini fotografiche realizzata da Ernst Jünger nel volume Il mondo mutato.
Un sillabario per immagini del nostro tempo; la Fondazione Berardelli nel proprio spazio espositivo di via Milano 107 con la mostra Volti, Azioni, Oggetti. La Poesia Visiva nelle fotografie della collezione Berardelli e Planet Vigasio con la mostra “Fotografia moderna.
La collezione di Ivano Catini” a cura di Renato Corsini, collezione di apparecchi fotografici raccolti in un ampio lasso di tempo che raccontano, dal professionista al dilettante, l’evoluzione della macchina fotografica negli ultimi cinquant’anni. Gli oggetti veri e propri si accompagneranno a fotografie di autori vari che documentano persone nell’atto di usare appunto quelle macchine fotografiche in una sorta di gioco sul tema del “fotografo ergo sum”.
Quest’anno il Brescia Photo Festival si estende anche sul territorio provinciale. A Desenzano del Garda, con le due mostre che uniscono collezionismo, glamour e fotografia, che provengono dalla collezione del Ma.Co.f e che vengono ospitate dalla Galleria Civica di Palazzo Todeschini: Star & Starlette – I miti del cinema dagli anni ’50 ad oggi, più di 100 scatti che ritraggono le dive cinematografiche dell’epoca e Chapeau! – La magia e l’arte del cappello nelle fotografie che alle immagini uniranno alcuni nei modelli esclusivi dell’Archivio Penelope, un focus attorno al cappello, accessorio fantasioso in continua evoluzione nella moda femminile.
La Franciacorta accoglie invece il magnetismo esotico dell’Oriente al Museo Mazzocchi d’Arte Orientale di Coccaglio con la mostra Giappone 1923 – Collezione Antonio Locatelli, a cura di Stefano Mazza, un “reportage sociale” di Antonio Locatelli negli anni Venti giapponesi. Infine, al Museo Lechi di Montichiari viene allestita la mostra L’età dell’eleganza. Memorie fotografiche dalle collezioni di nobili famiglie, a cura di Paolo Boifava con la collaborazione di Beatrice Bianca Bertoli e Matteo Pontoglio Emilii. Vi viene presentata una raccolta di scatti realizzati tra l’ultimo ventennio dell’Ottocento e l’inizio della Grande Guerra, provenienti dagli archivi privati delle famiglie Mazzola, Fenaroli, Soncini, Bettoni Cazzago e Lechi, quest’ultimo il più importante archivio storico privato bresciano.