A Lecco il consiglio comunale approva le modifiche allo statuto di Silea: “Nuove opportunità per il territorio”
L’opposizione chiedeva di rinviare la decisione per un approfondimento
LECCO – E’ arrivata lunedì sera a Palazzo Bovara la votazione sulle modifiche dello Statuto di Silea, la società pubblica partecipata da 87 Comuni lecchesi, che gestisce l’inceneritore di Valmadrera e la raccolta dei rifiuti sul territorio.
Le modifiche spingono Silea verso nuove frontiere, ampliando la possibilità di servizi offerti dalla società ai Comuni anche alla gestione del verde pubblico, alla manutenzione degli argini dei fiumi, alla pulizia delle piazzole stradali e delle aree fiere, alla vendita dei sottoprodotti della raccolta differenziata, l’elaborazione delle tariffe e l’incasso delle stesse per conto delle amministrazioni comunali.
I sindaci riuniti in assemblea, a fine ottobre, hanno già dato il loro consenso ed ora spetta ad ogni consiglio comunale approvare la scelta entro il 20 dicembre. Lecco detiene il 21,6% delle quote di Silea.
Tra le modifiche, ha fatto discutere nei giorni scorsi l’eliminazione dallo statuto della frase “Il tutto per promuovere lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio” che aprirebbe ad un mission più aziendale di Silea.
“E’ un dibattito solo mediatico, dal punto di vista tecnico la questione è chiara – ha spiegato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che guida l’assemblea dei sindaci di Silea – la frase eliminata è il vestigio rimasto negli anni di quando Silea era ancora un consorzio, ora come Spa il suo scopo è la redditività e la restituzione di valore ai soci. Essendo questi ultimi tutti enti pubblici, lo sviluppo sociale è implicito, c’è un interesse comune perseguito che è rivolto alla collettività”.
Per Gattinoni le modifiche allo statuto aprono ad una diversificazione importante nella strategia aziendale di Silea che potrebbe quindi impegnarsi in attività nuove rispetto alle attuali.
L’opposizione: “Rinviamo e approfondiamo”
Dubbi dalla minoranza, che avrebbe voluto riportare il tema ad una nuova discussione prima di esprimersi, e da più parti era arrivato l’invito a rinviare il voto. Cinzia Bettega della Lega ha chiesto il ritiro dell’ordine del giorno: “E’ una questione di metodo – ha spiegato – non è cosa da poco questa variazione di statuto e necessita il dovuto approfondimento. Oggi non abbiamo conoscenza del piano industriale di Silea, mancano elementi utili di cui vorremmo discutere”.
Lo stesso pensiero di Corrado Valsecchi di Appello per Lecco che ha avanzata un’analoga richiesta: “Che fretta c’è? Abbiamo fino a fine mese per decidere. La domanda che dobbiamo porci è se siamo soddisfatti di Silea, qualora non lo fossimo allora perché allargare i servizi ad una società che fa fatica a realizzare la propria missione?”
“C’è chi forse si è dimenticato di ciò che andava predicando fino ai ieri, speriamo che passare dall’opposizione alla maggioranza non vi abbia rammolliti” è intervenuto Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia tirando una frecciata ad ambientalisti e sinistra.
“Oggi non sappiamo nemmeno cosa ne pensa il sindaco del futuro di Silea, del teleriscaldamento– ha aggiunto Emilio Minuzzo di Forza Italia – è come firmare un documento senza averlo letto”.
La minoranza ha evidenziato anche un problema legato a quelle realtà associative che, attraverso lavori come la pulizia delle aree verdi, aiutano il reinserimento lavorativo di soggetti fragili e che, con la gestione affidata a Silea, rischierebbero di vedersi tolto questo ambito di attività, a maggior ragione se viene eliminato dallo statuto le finalità “sociali” dell’azienda.
“Le motivazioni per rinviare sono chiarissime” ha sottolineato Filippo Boscagli di Lecco Ideale facendosi portavoce della mozione di rinvio, che è stata messa al giudizio dell’aula trovando però un voto sfavorevole.
Maggioranza compatta: “Silea sarà meno fornocentrica”
Nessuna necessità di un rinvio per il centrosinistra che, nelle diverse sfaccettature delle sue correnti politiche, vede delle opportunità importanti dal nuovo statuto di Silea. Del piano industriale, ha riferito il sindaco, ci sarà modo di approfondire nelle riunioni già fissate in municipio con i vertici di Silea.
“Speriamo che queste modifiche possano aprire un ragionamento vero sullo sviluppo della società e saranno i Comuni a darne l’indirizzo– ha spiegato Matteo Ripamonti di Fattore Lecco – una società che dovrà stare in piedi anche dopo il 2032 quando chiuderà il forno inceneritore”.
Per il PD questo intervento “va a rimarcare il ruolo fondamentale della nostra società per il territorio” ha sottolineato Vittorio Campione.
Tirati nel mezzo da Zamperini, anche Ambientalemente Lecco e Con La Sinistra Cambia Lecco hanno detto la loro sulla questione: “Ampliando ad altri servizi, come la gestione del verde pubblico, Silea sarà sempre meno fornocentrica – ha spiegato l’ex assessore Alessio Dossi – positivo anche che si apra alla vendita dell’energia termica oggi dispersa nell’incenerimento, tenendo presente che il teleriscaldamento non dovrà avere alcuna correlazione con la vita del forno, dovrà essere un progetto davvero innovativo e che possa camminare con le sue gambe anche dopo lo spegnimento dell’inceneritore”.
Inceneritore che, ha ribadito Alberto Anghileri, “dovrà cessare la sua attività nel 2032. A quel punto, una società interamente pubblica, potrà continuare ad offrire altri servizi ai Comuni e vorremmo siano gestiti direttamente da Silea con il proprio personale dipendente, non dalle cooperative con personale a costi ridotti a cui oggi, spesso, i comuni si affidano. Questa è la scommessa che vogliamo fare”.