Con Expo arriva la tassa di soggiorno? La proposta divide

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Foto aeree di Lecco_09-08-13 (53)

LECCO – Ci sono 100 mila euro da trovare in vista di Expo per sei progetti con i quali si preparerà il capoluogo manzoniano al grande evento del 2015 e la proposta, lanciata dai giorni scorsi dall’assessore comunale Armando Volontè, è quella di istituire anche a Lecco una tassa di soggiorno.

Armando Volontè
Armando Volontè

I progetti in questione riguardano la riqualificazione di alcune aree del centro urbano, eventi culturali, il potenziamento della navigazione sul lago e interventi alla mobilità, info point ed estensione della rete wi-fi, spazi espositivi e valorizzazione dell’offerta turistica per un totale di circa 650 mila. Di questi soldi, 300 mila euro verranno messi sul piatto dalla Regione e i restanti dal Comune di Lecco che ha già pronti in bilancio 230 mila euro.
Ne mancherebbero poco più di 100 mila all’appello e l’idea che sta prendendo sempre più piede è quella di una tassa sul pernottamento:

“Ci sono delle valutazioni che si possono fare serenamente – spiega Volontè – Lecco è rimasto l’unico capoluogo di provincia che ancora non ha istituito una tassa soggiorno, non una tassa general generica ma di scopo perché il ricavato deve trovare collocazione in investimenti e interventi ben precisi e non finire nella fiscalità generale. Inoltre l’anno di Expo sarà particolare ed occorrerà investire in maniera coerente con investimenti che andranno a beneficio della collettività ma anche degli operatori turistici. La tassa non colpirà i cittadini lecchesi ma i non residenti che fruiscono della permanenza in città di almeno una notte”.

La proposta ha però trovato l’opposizione dei commercianti ma anche la parziale apertura di una parte dell’opposizione.

Ivan Mauri
Ivan Mauri

“Vogliamo una Lecco turistica e poi come primo impegno approviamo una tassa per i turisti? Mi sembra illogico – ha spiegato da NCD il consigliere Ivan Mauri insieme ad Antonio Pasquini – Se così dovesse essere riterremmo opportuno diversificare le tariffe tra strutture alberghiere, bed & breakfast e campeggi, prendendo ad esempio il modello comasco. Ci interessa capire anche se tassa e servizi previsti verranno mantenuti anche dopo Expo”.

D’accordo con l’assessore è l’IDV, rappresentata in consiglio comunale da Ezio Venturini: “Tutte le grandi città europee l’hanno introdotta, non scandalizziamoci quindi, scagliandoci contro questa amministrazione perché, mi pare evidente, che nei prossimi anni la voce ‘turismo’ sparirà dai bilanci di regioni, province e comuni. La cosa importante che l’entrata sia destinata effettivamente per la promozione turistica della nostra città e non sarà sicuramente una piccola tassa di 50 centesimi o di 2 Euro a fermare il turismo a Lecco”.

Cinzia Bettega
Cinzia Bettega

Chiusura invece da parte della Lega Nord: ““Il Comune utilizza troppo leva fiscale per far quadrare i bilanci lo avevamo già detto e lo ribadiamo – ha sottolineato il capogruppo del Carroccio, Cinzia Bettega – Capisco che ci sono appuntamenti importanti per i quali si avanzano dei progetti, però credo che si debba cercare un’altra strada. Noi non siamo località turistica affermata, siamo all’inizio di questo percorso”.

La pensa allo stesso modo la Confcommercio lecchese che alla tassa di soggiorno propone un’alternativa: “Il potenziamento della navigazione è una cosa nella quale crediamo molto e siamo soddisfatti che il comune, anche su nostra sollecitazione, abbia colto l’occasione del bando per l’attrattività – ha spiegato il direttore Alberto Riva – La nostra associazione finanzia il progetto con 10 mila euro e visto che porterà benefici a tutti i Comuni rivieraschi, da Valmadrera all’alto Lario, crediamo sia necessario coinvolgere nel finanziamento questi Comuni piuttosto che cercare soldi al turista. Nei comuni capoluogo dove c’è tassa ci sono servizi aggiuntivi che qui non esistono. Quindi da noi bisognerebbe spiegare ai visitatori che c’è questa tassa… a fronte di cosa?”

L’assessore Volonté ha replicato alle perplessità della politica e del mondo del commercio, spiegando che la tassa avrà differenziazioni in base alle strutture ricettive e che varrà solo per il 2015, l’anno successivo sarà una scelta dell’amministrazione confermarla o meno. Inoltre saranno esclusi dalla tassa i minori di 14 anni.

Auspico un confronto sereno anche con la Confcommercio e alla politica chiedo di non dividersi. Dire che si disincentiva il turismo con una tassa è sbagliato perché, come già detto, altri prima di noi l’hanno istituita e ci metteremmo solo al loro passo. Noi terremo la barra dritta. Riuscire ad utilizzare soldi che non sono dei lecchesi per pagare navigazione, arredo urbano ed altri interventi che miglioreranno la città, creando business per gli operatori economici, credo sia un’occasione da non perdere”.