LECCO – “Il nuovo cda non è costituito con l’accordo tra maggioranza e minoranza”. Lo fa sapere Andrea Ascani Orsini attraverso il suo legale Dino Sartori.
Lunedì è stata ufficializzata la composizione del nuovo consiglio d’amministrazione della Gilardoni che ha riconfermato Marco Gilardoni alla guida dell’azienda di famiglia e che ha visto la nomina anche di Angelo Carlo Colombo, tecnico già nominato dal tribunale nell’amministrazione straordinaria appena scaduta (della durata di otto mesi) e Salvatore Capodiferro.
Sulla figura del nuovo presidente, già amministratore giudiziario per otto mesi su nomina del tribunale, ci sarebbe potuta essere la convergenza di entrambi gli azionisti, oltre ad Ascani la zia Maria Cristina, ex presidente e detentrice della maggioranza delle quote; l’accordo è saltato sulla nomina di uno degli altri due componenti del cda, ovvero Salvatore Capodiferro, già consigliere nel direttivo azzerato lo scorso anno dal tribunale di Milano (al quale Orsini si era rivolto nella causa contro la zia, accusandola della cattiva gestione dell’azienda).
“Questa persona, riportabile alla vecchia gestione, non ha avuto il nostro voto favorevole” ha spiegato Orsini attraverso il suo avvocato. “La minoranza ha tentato di trovare un accordo con la maggioranza, ma quest’ultima non ha voluto abdicare a nessuna delle sue prerogative. Il nostro auspicio è che si prosegua sulla strada percorsa negli ultimi mesi per riportare l’azienda a quello che era un tempo”.
Orsini ha voluto ringraziare i lavoratori, “che gli sono stati sempre vicino. Ricordiamo – ci dice l’avvocato – che è anche grazie ad Orsini – con la sua azione legale contro la zia ed ex presidente Maria Cristina – oltre che grazie ai lavoratori e ai sindacati, se oggi l’azienda vive una situazione di normalità e può guardare al futuro”.
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