Perledo. Addio al cedro, abbattuto nonostante le proteste

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Quel che rimaneva del cedro di Olivedo alle 9 di lunedì mattina

 

PERLEDO – E’ stato il rumore delle motoseghe a svegliare i residenti della zona della stazione di Olivedo e non è stato necessario aprire le finestre per capire quanto stava accadendo: l’operazione del taglio del cedro è iniziata, nonostante il clamore suscitato per la decisione del Comune di abbattere quell’albero centenario.

Già dalla primissima mattinata di lunedì’ gli operai erano già al lavoro e in una manciata di ore del cedro ne era rimasto solo il tronco e qualche ramo, in giornata non resterà nulla del sempreverde, se non l’amarezza negli occhi di chi, invece, ha protestato in questi giorni affinché il Comune si ravvedesse e cambiasse decisione.

Una scelta presa per tutelare “l’incolumità pubblica ai fruitori della piazza stessa e ai fabbricati circostanti – aveva spiegato l’amministrazione comunale di Perledo – in quanto l’apparato radicale dell’albero esistente ha creato seri danni al muro di sostegno del piazzale, causando più volte la caduta di sassi sulle proprietà sottostanti e rendendo di fatto impraticabile la pavimentazione in acciottolato circostante”. (vedi articolo)

Eppure sono gli abitanti della zona i primi ad adirarsi: “La nostra casa è di fronte al cedro e non ha mai dato segnali di cedimento, è sempre stata ben ancorata al terreno, servivano altre perizie e altre valutazioni prima di arrivare a questa decisione” ci dicono Lorenza Ongania e il marito Maurizio Dragone che ora dovranno fare a meno della bellezza di quella pianta.

Lorenza Ongania e il marito Maurizio

 

Non sono gli unici ad aver chiesto in questi giorni ulteriori verifiche sulla stabilità dell’albero, in 130 in pochi giorni hanno firmato per fermare le motoseghe. “La perizia a cui fanno riferimento è vecchia di un anno – spiega Liliana Moro, residente in paese – perché non hanno voluto effettuare una controperizia?”. Lei e altri in mattinata hanno manifestato il loro dissenso, unendosi ai volontari di Legambiente in un presidio improvvisato nel piazzale.

Proteste di Legambiente di fronte al cedro

 

Sul caso era intervenuto anche l’agronomo lecchese Giorgio Buizza che aveva messo in dubbio il rapporto sull’albero eseguito dagli esperti della comunità montana (qui l’articolo). “Non hanno voluto fare altri approfondimenti, così come chiedevamo,  e alle 7 di questa mattina hanno iniziato a tagliare – denuncia Angelo Odone, membro del direttivo di Legambiente Lario Sponda Orientale – e i motivi per cui è stato fatto tutto questo non sono chiari. Tutto è accaduto in pochi giorni, cogliendo la cittadinanza alla sprovvista, vogliamo vedere cosa si farà ora, se veramente, come promesso, verrà piantato un nuovo albero”.