ANNONE/LECCO – “La Procura di Lecco ha aperto un’inchiesta, in questo momento non è stata ancora formalizzata perchè siamo in attesa di avere i primi atti e i primi documenti”. Lo ha dichiarato il procuratore capo Angelo Chiappani, che insieme al sostituto procuratore Nicola Preteroti si occuperà di dirigere le indagini relative al crollo del cavalcavia di Annone, costato la vita al 68 enne Claudio Bertini e causato il ferimento di altre 4 persone di cui una grave.
Una situazione più che complessa quella che dovranno affrontare gli inquirenti, come spiegato dal procuratore capo, e che accanto agli accertamenti del caso vedrà in via preliminare centrale la storia della struttura ceduta sotto il peso di un tir: due le ipotesi di reato contemplate, l’omicidio colposo e il disastro colposo.
“Essendoci purtroppo una persona deceduta l’ipotesi di reato probabile è l’omicidio colposo, ma bisogna anche vedere se il crollo possa essere considerato o meno un disastro – ha proseguito Chiappani – è tutta una situazione di fatto che dovrà essere ricostruita anche tecnicamente”.
Tramite i documenti e le testimonianze “dovrà essere ricostruito cos’è avvenuto prima, durante e dopo i fatti del pomeriggio di venerdì 28 ottobre, ma anche la storia di quel cavalcavia che ha dei precedenti tormentati, con situazioni di difficoltà e di pericolo pregresse emerse già 10 anni fa”.
Oltre alla Procura di Lecco anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato la convocazione di una commissione d’inchiesta volta a verificare i fatti e ad accertare responsabilità nel più breve tempo possibile.
La magistratura ha sequestrato il mezzo pesante e l’area: nel corso della giornata di sabato Anas ha fatto sapere che il tir aveva un peso eccezionale di 108 tonnellate, non autorizzato dall’ente strade a passare sul cavalcavia. Il “valzer” dello scaricabarili tra Anas e Provincia di Lecco è cominciato poche ore dopo la tragedia, ad accertare gli accadimenti e le responsabilità saranno ora gli inquirenti.