Oggiono, mostra per il centenario della morte di Antonio Sant’Elia

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sant_elia_citta_nuova_2OGGIONO – In occasione del Centenario della morte di Antonio Sant’Elia, la Biblioteca Civica “Franco Pirola” di Oggiono, in collaborazione e con il patrocinio dell’Ordine degli architetti della Provincia di Lecco, ospita l’iniziativa “La continuità nella Storia” a Villa Sironi (in Sala del Camino e Sala Marco d’Oggiono) il 22 e il 23 ottobre.

“Ringrazio l’Ordine degli Architetti di Lecco e in particolare l’arch. Diego Toluzzo per la collaborazione data alla Biblioteca per la realizzazione di questo evento, il cui percorso filologico– spiega l’assessore Elena Ornaghi –  è ben riassunto nel titolo “La continuità nella Storia”, che conducendoci alla riscoperta non solo dell’architettura moderna ma anche –e soprattutto- del valore dei monumenti commemorativi del nostro territorio  consentirà -come scrive l’architetto Massimo Dell’Oro nell’introduzione al volume “Architetti e architetture fra le due guerre nella provincia di Lecco” – “una consapevole riflessione, obbligandoci come architetti – e come amministratori e cittadini – a volgere lo sguardo ai fatti della storia, declinata sui fondamentali temi della conoscenza e della tutela, consapevoli che in tempi difficili di transizione come questi, il ruolo del progetto di architettura diventa elemento centrale del farsi del territorio. Il che non significa altro che rispondere positivamente all’invito che Antonio Sant’Elia aveva lanciato nel Manifesto dell’architettura futurista nel 1914: Per architettura si deve intendere lo sforzo di armonizzare con libertà e con grande audacia, l’ambiente con l’uomo, cioè rendere il mondo delle cose una proiezione diretta del mondo dello spirito.”.

La mostra ospiterà i pannelli fotografici realizzati grazie alla ricerca d’archivio promossa nel 2009 dall’Ordine degli Architetti di Lecco per la ricognizione sistematica delle opere architettoniche presenti nella nostra provincia  nel periodo fra le due guerre, e  si inaugura sabato 22 ottobre alle ore 10:30 con l’incontro pubblico che prevede  l’intervento dell’arch. Eugenio Guglielmi, che approfondirà alcuni aspetti del sopracitato volume “Architetti e architetture fra le due guerre in provincia di Lecco”,  e l’intervento dell’arch. Attilio Terragni sulla storia del Monumento ai Caduti di Como.

“L’argomento trattato in questa ricerca – puntualizza Eugenio Guglielmi nello stesso volume –diventa prezioso contributo di conoscenza verso il patrimonio culturale che in molti casi giace ormai dimenticato in un angolo della piazza tra l’indifferenza e il degrado generale o peggio smontato e ricostruito all’interno delle aree cimiteriali, come una cosa da dimenticare definitivamente”.

Come sottolinea Attilio Terragni “L’architettura moderna è un fatto che scorre dinanzi a noi come l’ultimo libero pensiero della città.  Si tratta di una storia molto fragile, fatta di pochissimi esempi, da giovani trentenni che sono passati alla rapidità di una cometa e hanno lasciato dietro di sé il luccichio di piccoli grandi germogli. E’ un pregiudizio molto diffuso quello di potersi accomodare su questa gioventù. Non possiamo evitare  la cura di cui questa rivoluzione ha costantemente bisogno per sopravvivere. Cura del suo passato e del nostro futuro. L’architettura moderna è un insieme di  luoghi germoglio e come i germogli è fragile e gravida di alberi. E l’albero è sì cresciuto ma troppo spesso deforme, con frutti aspri, deformi e costosissimi. La storia del Monumento ai caduti di Como è una storia straordinaria di uomini, lavori e imprese eroiche, bellissime da raccontare a tutti, sin dalle scuole elementari, dove i piccoli futuri cittadini sono sempre entusiasti di conoscere i germogli della propria città”.

La mostra sarà visitabile nelle giornate di sabato 22 (dalle ore 15 alle ore 18) e di domenica 23 ottobre (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) . Ingresso gratuito.

Segue locandina dell’evento

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