Wired-up: una fiera in tre tappe, due virtuali e una reale per le piccole e medie imprese metalmeccaniche che non possono permettersi i costi di uno stand in una grande esposizione come quella di Dusseldorf. Dove? In una Lecco digitale, in un mondo in cui si entra via internet. E poi – una volta stabilito il contatto tra azienda e acquirente – nella Lecco fisica.
Tre i giorni di apertura dell’esposizione digitale (dal 9 all’11 novembre prossimi), poi c’è un mese per perfezionare i contatti realizzati e infine a gennaio 2012, un giorno e mezzo di incontri fisici, nella Lecco reale.
L’obiettivo per gli organizzatori è contare su 100 espositori locali dei settori ‘filo tubo e macchine metalmeccaniche’ e una sessantina di ‘buyer’ di aziende straniere (tedesche, svizzere, polacche, ungheresi, russe, turche) pronti a visitare gli stand virtuali e poi a fare un salto qui in area lariana per concludere contratti. L’intento è dare un’occasione a prezzo accessibile (900 euro) di internzionalizzazione anche alle piccole imprese, quelle che fanno fatica in questi tempi difficili a stanziare fondi per le attività di marketing all’estero. “Il tessuto industriale delle piccole e piccolissime aziende dopo un primo approccio alla globalizzazione – ha spiegato Riccardo Bonaiti, presidente di Lariodesk , l’azienda speciale della Camera di Commercio che sta coordinando il progetto – hanno ora necessità di trovare nuovi sbocchi. Se è difficile andare oltre frontiera allora cerchiamo di esaltare le caratteristiche che il territorio esprime portando qui i buyer, compratori”.
L’iniziativa di chiama ‘Wired-up!’, sulla quale la Camera di Commercio di Lecco si sta spendendo (in termini concreti 150mila euro) pur avendo coscienza che di test di tratta, pronto ad essere replicato in altri settori se avrà successo. Intorno al progetto si sono ritrovate le associazioni di categoria Confindustria, Api Lecco, Confartigianato, Compagnia delle opere e Distretto metalmeccanico lecchese e anche le amministrazioni pubbliche dalla Regione in giù e il polo universitario lecchese. Un network chiamato a collaborare per tessere quelle relazioni virtuose in grado di dare forza in termini di fatturato a un distretto produttivo.
La fiera virtuale ‘Wired-up!’ sfrutta alcune tecnologie note ai frequentatori dei social network come il voip (in questo caso skype), la chat, l’avatar, unendole con il redenring (ricostruzione virtuale di ambienti) e l’utilizzo di database.
Chi partecipa avrà a disposizione uno stand virtuale già organizzato, servizi di traduzione e supporto organizzativo per realizzare l’incontro fisico.
Il tutto fa di ‘Wired-up!’ una fiera con aziende vere, business vero, prodotti veramente mostrati, bigliettini da visita effettivamente scambiati. L’incontro prima si attua on line in uno stand virtuale, poi diventa realtà. Ed è questo l’elemento di novità che potrà finalmente dare una svolta a un ambito come appunto la borsa digitale, finora disertato dalle aziende che preferiscono il contatto umano delle esposizioni tradizionali.
La Camera di Commercio ha infatti pensato di far seguire al momento immateriale, un altro ugualmente istituzionale dove le persone s’incontrano per verificare la possibilità di fare affari. Sarà a gennaio e prevede un convegno in cui verranno coinvolti anche il Politecnico di Milano e il Cnr. “Potrebbe essere l’occasione per gli studenti universitari stranieri in master a Lecco d’impersonare il punto di contatto tra le nostre aziende e quelle dei loro paesi qui ospitate nei due giorni di business”, auspica Vico Valassi, presidente della Camera di commercio di Lecco.
Alla presentazione alla stampa c’erano: Vico Valassi e Riccardo Bonaiti già citati, Giovanni Pastorino coordinatore del comitato Distretto metalmeccanico lecchese, Claudio Carlone coordinatore del progetto ‘Wired-up’, Marco Campanari, amministratore delegato di Hyperfair, la società che ha creato il software adottato di fiera virtuale e Giulio Ceppi, l’architetto autore del logo della manifestazione e progettista di ambientazioni, stand e arredi digitali.
Tra qualche giorno sarà attivo il sito www.wired-up.it, dove trovare tutte le informazioni di approfondimento e la modulistica per partecipare, redatto anche in inglese e tedesco.