Campanari: “Industria lecchese resiliente: tengono occupazione e produzione, export in forte crescita, nonostante i dazi Usa”
Nel 2026 proseguirà il lavoro verso la fusione con Como: “Progetto ambizioso ma fondamentale per la crescita del territorio”
LECCO – Numeri incoraggianti, nonostante il ‘disastroso scenario mondiale ed europeo’, sia in termini di occupazione che di produzione, con un deciso segno più per l’export. Tempo di bilanci anche per Confindustria Lecco-Sondrio che si appresta a chiudere un 2025 “complicato, ma ricco di soddisfazioni” come ha dichiarato il presidente Marco Campanari nel tradizionale appuntamento di fine anno con la stampa, affiancato dal direttore Giulio Sirtori.
“Il 2025 si dimostra complessivamente in linea con gli anni precedenti, va riconosciuto che è stato un po’ un ‘frullatore’, ogni mese abbiamo dovuto affrontare eventi epocali” ha detto Campanari “posso dire con soddisfazione che, nonostante il caos geopolitico mondiale e le disastrose politiche industriali europee, il nostro sistema tiene bene, in particolare dal punto di vista occupazionale: i dati delle imprese associate sono confortanti, per la grande maggioranza in linea o addirittura in crescita rispetto al 2024. Anche gli indici di produzione sono positivi, soprattutto per quanto riguarda l’export che per quanto riguarda la provincia di Lecco nei primi 9 mesi del 2025 (gennaio-settembre, ndr) ha registrato un +6,5% (3,6% il dato nazionale)”.
Campanari si è soffermato sull’export verso gli Stati Uniti riferendosi al discusso tema dei dazi imposti dal presidente Donald Trump: “Viviamo in un periodo storico in cui davvero succedono tante cose, una dietro l’altra, e che se analizzate nell’immediato sembrano destinate a produrre solo effetti disastrosi. I dazi ne sono un esempio, tutti si sono dichiarati preoccupati, pur essendo di fatto una tassa che gli americani devono pagare per l’importazione dall’estero, i nostri numeri invece dicono addirittura che l’export verso gli Usa è aumentato significativamente nel 2025: sempre nei primi 9 mesi dell’anno le nostre imprese lecchesi associate hanno registrato un +17,8%, se l’ultimo trimestre dell’anno confermerà questa tendenza chiuderemo con un valore record a confronto con gli ultimi 6-7 anni. A dimostrazione che i dazi hanno influito poco sul valore e il pregio delle nostre merci, riconosciuto ancora una volta”.
Guardando invece alle cose fatte dall’Associazione durante l’anno, Campanari si è soffermato sul percorso verso la fusione di Confindustria Lecco-Sondrio con Confindustria Como. La road map prevede il voto per l’approvazione del progetto entro la fine del 2026 e quindi per la primavera del 2027 la nascita della nuova associazione. Nel mezzo una serie di passaggi, formali ma anche simbolici, definiti “fondamentali per la buona riuscita dell’ambizioso progetto”. 653 le imprese associate oggi a Confindustria Lecco-Sondrio per circa 39 mila addetti, cifre all’incirca speculari per Como: “Siamo convinti che gli aspetti positivi di questa unione siano tanti – ha commentato Campanari – i nostri territori possono e devono lavorare insieme”.

Citato poi lo Studio Strategico di Area Vasta, messo a punto sempre insieme ai colleghi comaschi e The European House-Ambrosetti: “Al centro di questa sfida diversi obiettivi – ha ricordato Campanari – superare i confini amministrativi per costruire un territorio competitivo, sostenibile e capace di guidare il cambiamento. E’ un progetto di sistema che ci ha permesso di riprogettarci e che vogliamo portare a termine”.
Grande importanza è stata dedicata al tema energetico: lo scorso maggio è nata la Comunità Energetica Rinnovabile Alessandro Volta, sempre in sinergia con Confindustria Como, mentre il Consorzio Energia per l’acquisto di energia elettrica e gas metano a tutte le aziende associate, permette di avere un servizio più completo sulla gestione dei vettori energetici e si conferma come uno dei principali gruppi di acquisto a livello nazionale.
Tra le altre priorità portate avanti da Confindustria Lecco-Sondrio le relazioni industriali (citati i progetti People e People 2 che mettono la risorsa umana al centro delle strategie aziendali) e quelle tra il mondo della scuola e il lavoro: “Oramai è tema noto, il mismatch tra domanda e offerta è sempre più marcato – ha commentato Campanari – anche quest’anno abbiamo cercato di affiancare il mondo scolastico in progetti di formazione e orientamento, per fare conoscere ai ragazzi le imprese”.
Infine, uno sguardo all’imminente futuro segnato, per il territorio, dall’appuntamento con le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026: “Questo grande evento potenzierà a dismisura la lente di ingrandimento sulle nostre realtà e questo non potrà che portare numeri positivi. Le Olimpiadi avranno un lascito, è stato detto più volte, ed è così: grazie a questa occasione abbiamo avuto modo di confrontarci anche a livello internazionale e mettere a fuoco situazioni problematiche che, probabilmente, sarebbero rimaste tali e quali, penso ad esempio la galleria Monte Piazzo sulla Statale 36”.
C’è poi il futuro dell’Intelligenza Artificiale con cui anche Confindustria sta ‘facendo i conti’: “Siamo ora in una fase di infanzia, mi verrebbe da dire, un’infanzia che nel giro di pochissimo tempo sarà età adulta ma in continua evoluzione. Credo che oggi l’Intelligenza Artificiale crei tanto rumore di fondo, tutti ne parlano e tutti vogliono sapere, ma la vera sfida sarà capire effettivamente quali suoi ambiti potranno essere trasferiti nel mondo delle imprese. Insomma, il passaggio dalla teoria alla pratica. Noi guardiamo con attenzione questi processi, consci che come tutti i grandi cambiamenti vanno affrontati per gradi” ha concluso Campanari.

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