Artigianato alimentare: Lecco protagonista tra consumi, lavoro ed export

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Dai dati dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia emerge che Lecco cresce più della media e corre sull’export

Riva: “Lecco sa esprimere un artigianato alimentare di qualità e capace di crescere, innovare ed esportare”

LECCO – Numeri in crescita per l’artigianato alimentare a Lecco  che si conferma un comparto dinamico e in evoluzione, capace di tenere insieme radicamento territoriale e apertura ai mercati, in un contesto regionale che continua a trainare l’economia nazionale del settore.

Secondo i dati dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, nel mese di dicembre le famiglie della provincia di Lecco hanno speso 95 milioni di euro in prodotti alimentari e bevande, pari allo 0,5% della spesa nazionale: un dato che testimonia il peso dei consumi legati alle produzioni di qualità anche nei territori di dimensioni più contenute.

Sul fronte produttivo, in provincia di Lecco operano 312 imprese artigiane dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione, che occupano 1.240 addetti. Il comparto rappresenta il 4,4% delle imprese artigiane lecchesi e il 6,5% degli addetti, confermando il ruolo strutturale dell’artigianato alimentare nell’economia locale Particolarmente significativo il dato sull’export.

Nei dodici mesi considerati, le esportazioni lecchesi di alimentare e bevande superano i 502 milioni di euro, con una crescita del +22,7% nel primo semestre 2025, una delle variazioni più elevate tra le province lombarde (seconda solo a Varese, +35,6%) e ben superiore alla media nazionale (+5,8%) e regionale (+9,8%) Una performance che colloca Lecco tra le province più dinamiche del Paese tra quelle con un export compreso tra 400 milioni e 1 miliardo di euro.

Il confronto con gli altri territori lombardi evidenzia un quadro complessivamente molto positivo: la Lombardia si conferma prima regione italiana per valore dell’artigianato alimentare, con un fatturato stimato in 5,1 miliardi di euro, pari al 16% del totale nazionale. Province come Milano, Brescia e Bergamo guidano per volumi, ma realtà come Lecco dimostrano come la crescita possa essere trainata anche da sistemi produttivi più piccoli ma fortemente specializzati A livello qualitativo, la Lombardia può contare su 34 prodotti DOP e IGP e 273 prodotti agroalimentari tradizionali, patrimonio che valorizza il lavoro delle imprese artigiane e rafforza la competitività sui mercati interni ed esteri. Anche il territorio lecchese è coinvolto in diverse filiere di qualità riconosciute, a conferma del legame tra artigianato, tradizione e identità locale.

“Questi dati dimostrano come anche un territorio come Lecco sappia esprimere un artigianato alimentare di qualità e capace di crescere, innovare ed esportare – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Davide Riva –. Dietro i numeri ci sono imprese, famiglie e competenze che ogni giorno contribuiscono a creare valore economico e sociale, rafforzando il legame tra produzione, comunità e territorio”.

Secondo il presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti, quelli evidenziati dall’analisi dell’Osservatorio MPI sono numeri che “raccontano una Lombardia che, anche a dicembre, tiene insieme consumo e produzione: da un lato la forza della domanda delle famiglie, dall’altro una rete di imprese artigiane che genera valore, occupazione e identità economica nei territori. E raccontano anche la capacità di crescere sui mercati esteri, con performance che nel 2025 mettono la Lombardia in testa tra le grandi regioni esportatrici del comparto”.