La Cisl Monza Brianza Lecco sostiene le pensioni di garanzia per giovani e donne

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Mirco Scaccabarozzi, segretario generale della CISL Monza Brianza Lecco

Il segretario generale della Cisl Monza Brianza Lecco, Mirco Scaccabarozzi

“È un obiettivo possibile incentivando la lotta all’evasione fiscale”

LECCO – Il segretario generale della Cisl Monza Brianza Lecco, Mirco Scaccabarozzi, analizza i dati riportati nel Bollettino delle Entrate Tributarie 2024 pubblicate lo scorso marzo da cui si evince che le imposte dirette sono versate in prevalenza da pensionati e dipendenti. Queste due categorie coprono oltre il 55% del totale.

Inoltre, nell’analisi ministeriale dei dati IRPEF per il 2023, condotta dalla Direzione Studi e Ricerche Economico-Fiscali del Dipartimento delle Finanze, risulta che i redditi di pensionati e dipendenti si attestano attorno agli 862 miliardi di euro (rispettivamente 308 e 554), ovvero a circa l’81% dei redditi in totale dichiarati. Si parla di una platea di oltre 36 milioni di persone, con un reddito medio che si attesta all’incirca a 24.000 euro annui.

Di conseguenza secondo il segretario generale della Cisl Monza Brianza Lecco è ragionevole asserire che: “L’intero sistema tributario italiano è sostenuto per la gran parte da pensionati e dipendenti, pubblici e privati. Giusto per fare chiarezza: non sono rodomontate costruite ad arte e millantate a fini di ‘bottega’, bensì affermazioni ben radicate nella realtà dei fatti. Ancora un bagno di realtà targato ISTAT, ovvero la cosiddetta ‘economia non osservata’, che unisce economia sommersa e illegale”.

“Nel primo caso le principali componenti sono costituite dal valore aggiunto occultato tramite comunicazioni intenzionalmente errate del fatturato e/o dei costi (sotto-dichiarazione) o generato attraverso l’impiego di lavoro irregolare. La stima ISTAT indica un ‘nero’ che veleggia tra i 3,5 e oltre i 4 milioni di unità, valutando ad esempio le dichiarazioni degli  autonomi, che superano i 4,5 milioni, chissà come pressoché integralmente orientate al minimo.”

“L‘economia illegale include la produzione di beni e servizi proibita da norme, o se lecita, svolta da operatori non autorizzati. Nel 2023, il valore aggiunto generato dall’economia non osservata si è attestato a 217,5 miliardi di euro, con una crescita dello 7,5 % rispetto al 2022.”

Mirco Scaccabarozzi ribadisce l’impegno della Cisl su tutti i tavoli contrattuali per rilanciare la questione degli incrementi salariali e la costante lotta all’evasione, al lavoro nero e alle infiltrazioni criminale nel tessuto economico e nelle istituzioni. Oltre che la difesa dei diritti del lavoro che fa il paio con il sostegno all’ipotesi di una pensione di garanzia per i più giovani – in particolare per le donne, che soffrono anche di un consistente gap retributivo – le cui carriere lavorative sono non solo segmentate ma in molti casi letteralmente polverizzate.

“A chi ci accusa di voler condurre politiche di retroguardia – conclude Scaccabarozzi – alimentando richieste di integrazione contributiva da parte dello Stato, il cui unico esito sarebbe la crescita improduttiva del debito pubblico, rispondiamo che stanti i numeri sopra ricordati, anche solo ridurre di un terzo la soglia di evasione consentirebbe di garantire contribuzioni figurative che coprano i periodi di discontinuità lavorativa, la disoccupazione involontaria non coperta da Naspi, i periodi di riqualificazione e formazione e, infine ma non ultimo, anche il lavoro di cura famigliare e prestato ai congiunti non autosufficienti“.

“Si può pensare a un meccanismo capace di stabilire una soglia minima di garanzia da incrementare in proporzione al numero degli anni lavorati. Un passo ulteriore è per noi l’istituzione dell’obbligatorietà della previdenza complementare, che almeno in parte ridurrebbe il rischio di future generazioni che, dopo essere magari passate dal limbo del lavoro povero, lo cesserebbero per precipitare nell’inferno di una pensione povera”.