Il sindaco in Consiglio: “Ci opporremo in tutti i modi”
Il ricorso al Tar presentato dalla Valagussa fa leva sulla contraddittorietà tra la variante 1 e la variante 2 al Pgt
CERNUSCO – L’azienda Valagussa di Merate ha presentato ricorso al Tar contro l’adozione della variante al Pgt con cui veniva vietata la produzione di bitumi all’Andegardo (e in tutto il territorio comunale). Lo ha comunicato il sindaco Gennaro Toto ieri sera, lunedì, in apertura del consiglio comunale. Il primo cittadino ha spiegato a consiglieri e pubblico presente in sala di aver ricevuto nei giorni scorsi al Protocollo la notifica del provvedimento giudiziario amministrativo.
“Andremo avanti e difenderemo la posizione del Comune fino in fondo” le parole di Toto che ha illustrato come le motivazioni del ricorso si fondino sulla diversità di “peso” dato, nella prima e seconda variante al Pgt, al parere contrario di Ats all’insediamento di produzioni bituminose nell’area posta al confine con Merate.
In un primo momento infatti l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Giovanna De Capitani aveva adottato una variante al Pgt (la numero uno del 2019) prevedendo, sulla base di quanto richiesto dagli operatori già nel 2017, la destinazione d’uso di quell’area per attività di stoccaggi per recupero e trattamento di inerti”, che in descrizione subordinata, può essere associato e integrato da attività produttive insediate nello stesso lotto per produzione di calcestruzzo e produzione di conglomerato bituminoso.
Una scelta che aveva visto opporsi prima le consulte comunali, poi i gruppi di opposizione che si erano richiamati al parere espresso da Ats Brianza in merito alla “non ammissibilità delle attività di produzione di conglomerato bituminoso nell’ambito AT2”. Alla notevole preoccupazione espressa dalla cittadinanza, era così seguita un’audizione in Municipio convocata dall’Amministrazione Comunale allo scopo di raccogliere le valutazioni da parte di cittadini ed enti territoriali confinanti, oltre che dall’Ente di Gestione del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone.
Raccolti i pareri contrari di tutti i soggetti coinvolti, l’amministrazione comunale era così tornata sui propri passi, approvando, nel luglio 2020, un atto di indirizzo per il divieto espresso per l’insediamento di attività di “produzione conglomerati bituminosi” su tutto il territorio comunale. Ne era poi seguita la variante (numero due) al Piano di Governo del Territorio, adottata nel luglio scorso.
Ed è proprio su questa “retromarcia” dell’amministrazione comunale che fa perno il ricorso presentato dall’azienda Valagussa rappresentata dai legali Guido Greco, Katja Besseghini e Giuseppe Naccarato contro il Comune, Ats ed Arpa. La richiesta è quella di annullare la delibera di adozione della variante 2 del 2020, il parere di Ats del 24 maggio 2021 e ogni altro atto connesso e conseguente. Non è stata però richiesta la sospensiva il che vuol dire che l’amministrazione comunale potrebbe comunque proseguire con l’iter, andando in approvazione della variante.
“Non sappiamo quando il caso verrà trattato dal Tar” ha affermato Toto rispondendo alle domande della consigliera di minoranza Valeria Pirovano relative alle tempistiche del provvedimento. Nel ricorso gli avvocati a cui l’azienda con sede in via 25 aprile a Merate si è rivolta hanno messo in luce la contraddizione tra la scelta operata dall’amministrazione comunale con la prima e con la seconda variante, ricordando anche le osservazioni, pervenute in Comune, da parte delle associazioni datoriali e sindacali preoccupate delle ripercussioni occupazionali e produttive di una simile “retromarcia”.
Non solo, le contestazioni sono anche formali, come quella di aver provveduto con una variante generale al Pgt quando l’unico aspetto trattato era quello relativo all’area Andegardo e sarebbe dovuto essere trattato come una variante puntuale.
Il sindaco ha già anticipato la volontà di opporsi al ricorso e proprio ieri sera in Consiglio comunale è stata approvata una variazione al bilancio in cui sono state stanziati, tra le altre voci, anche 12mila euro per spese per liti. Al momento non è stato ancora scelto il professionista che seguirà il Comune in questo delicato procedimento giudiziario.