Bonaiti (API) severo sul Sistri eliminato

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La manovra correttiva di ferragosto cancella con un colpo di spugna il Sistri, il sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti voluto dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Ora il pericolo è quello di lasciare libero campo alle ecomafie.

Dopo una serie infinita di proroghe e di false partenze (l’ultima quella del primo giugno scorso), lo strumento che avrebbe dovuto tracciare integralmente il flusso dei rifiuti è stato definitivamente abrogato con il comma 2 dell’articolo 6 del Decreto Legge 13 agosto 2011 proprio alla vigilia dell’entrata in vigore che, da settembre, avrebbe sanzionato con pesanti provvedimenti amministrativi i reati ambientali. Il decreto, ancora in attesa di promulgazione, cancella tutte le norme con le quali, fin dal 2009, si è istituito e sviluppato il sistema.

Con questa abrogazione – ha spiegato il presidente dell’Api di Lecco, Riccardo Bonaiti (nella foto)– sono stati vanificati, oltre alle attività per rendere efficace il sistema, gli atti di iscrizione già effettuati dalle aziende e per i quali era previsto il versamento di un contributo. Non dobbiamo inoltre dimenticare i costi sostenuti per le cosiddette black box e per il traffico telematico dei dati. Cosa ne sarà delle imposte già versate nel 2009 e nel 2010? Mi auguro che in fase di votazione di conversione della manovra ci sia una posizione dei parlamentari a favore delle Piccole Medie Imprese”.

La Commissione Ambiente del Senato si sta attivando affinché il Sistri venga ripristinato, prevedendone la piena operatività dal 1 gennaio 2012, quindi di fatto un’ulteriore proroga.

“Bene inteso – prosegue Bonaiti – da sempre sosteniamo che la complessità e le difficoltà legate all’implementazione del Sistri siano eccessive per le Pmi. Tuttavia, al punto in cui siamo giunti, con il dispendio di tempo e risorse già impiegate, piuttosto che una proroga sarebbe stato più opportuno ipotizzare delle misure semplificative per le aziende di minori dimensioni, intervenendo sensibilmente per superare difficoltà tecniche e operative emerse, prevedendo eventuali ulteriori esenzioni per tipologie di rifiuti che non presentino aspetti di particolare criticità ambientale”.

Nel caso in cui il Sistri venga abrogato, verranno ripristinate le vecchie procedure cartacee. Ma non solo. Perderà valore il decreto sulle sanzioni amministrative per i reati ambientali lasciando così spazio a comportamenti illegali e a quelle attività criminose notoriamente legate alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti. Risulta inoltre una beffa nei confronti delle Pmi che hanno sempre rispettato tutte le prescrizioni a tutela dell’ambiente.

“Come imprenditori siamo ovviamente favorevoli all’introduzione di nuovi sistemi tecnologici che migliorino la gestione degli obblighi in tema ambientale. Il Sistri però, tra proroghe e rinvii è da oltre due anni che ci sta facendo perdere tempo e risorse economiche senza averci inoltre dato il minimo beneficio – ha continuato Bonaiti – Le aziende hanno impiegato molte risorse per partecipare a iniziative di formazione per apprendere le procedure previste dal sistema, ed ora tutto viene vanificato. Negli scorsi mesi, l’Api aveva registrato preoccupazioni e lamentele su questo strumento da parte di propri associati, tanto che sono stati realizzati corsi gratuiti per oltre 100 aziende associate, oltre ad aver svolto un’importante attività di informazione e assistenza da parte della struttura”.

Va da sé che l’aver inserito l’abrogazione del Sistri nella manovra fiscale “disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo”, lascia perplessi e alquanto dubbiosi facendo pensare che le finalità generali di lotta alle attività illecite e di salvaguardia dell’ambiente costituiscano obiettivi contrari alla crescita economica; se mai vero è l’inverso, al punto che lo stesso ministro Prestigiacomo ha parlato di sconfitta nella lotta alle ecomafie e di “voglia di compiacere qualche piccolo operatore”.

“Il nostro auspicio – conclude Bonaiti – è che l’iter di discussione parlamentare riesca a migliorare questa misura, contemperando le positive finalità dello strumento con una maggiore semplicità di utilizzo quotidiano da parte delle Piccole imprese”.