Prossimo l’acquisto di autobus elettrici, ma l’attuale sede potrebbe non garantire gli spazi adeguati
Linee Lecco necessita di una nuova ‘casa’, si cerca un’alternativa
LECCO – E’ ‘green’ il futuro di Linee Lecco: dopo la rivoluzione digitale, con l’introduzione dei pagamenti con carta di credito e da luglio il biglietto elettronico, la compagnia di trasporto pubblico cittadina guarda alla sostenibilità.
In vista l’acquisto di nuovi autobus elettrici, almeno una decina quelli che potrebbero essere acquistati a partire dal 2023 e che entreranno dunque in servizio sulle tratte del capoluogo. Una svolta ecologica che potrebbe però costringere la società lecchese a trasferirsi dall’attuale sede:
“Abbiamo visitato la sede dell’ATM di Milano e poi quella di Bergamo, visionando le aree relative alla mobilità elettrica e ci siamo resi conto che lo spazio che abbiamo oggi a disposizione non sarà sufficiente – ci spiega Mauro Frigerio, amministratore unico di Linee Lecco – per la tecnologia oggi a disposizione, un autobus elettrico necessita, oltre che delle colonnine di ricarica, anche degli spazi di sicurezza per le manovre”.
Attualmente il parco mezzi di Linee Lecco comprende una quarantina di bus diesel per il trasporto pubblico, una decina sempre diesel per il noleggio. “Quando arriveranno gli autobus elettrici ci sarà un momento di convivenza con i mezzi già a nostra disposizione che non saranno dismessi. Quindi sarà necessario avere ulteriore spazio dove poterli collocare”.
La situazione, aggiunge Frigerio, “è stata evidenziata all’amministrazione comunale, con la quale stiamo collaborando per cercare una soluzione alternativa”.
“Stiamo prendendo in considerazione tutte le possibilità, per garantire non solo una risposta a questa problematica ma anche funzionalità al servizio” spiega l’assessore comunale Renata Zuffi.
Linee Lecco avrebbe avanzato alcune proposte al municipio che, al momento, non sono state rese note. A guardar bene, l’attuale sede dell’azienda confina con la caserma dei Vigili del Fuoco, a Pescarenico, che nei prossimi anni sarà lasciata libera dai pompieri che traslocheranno nella nuova attesa caserma. Il problema sono le tempistiche da sempre incerte per quest’opera, di cui si attende il ‘via’ ai lavori da oltre un decennio.