LECCO – Si è svolta questa mattina poco dopo le 9.30 l’esercitazione annunciata settimana scorsa relativa la progetto “La scuola trema”, che ha visto coinvolti i ragazzi di tutte le scuole pubbliche dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di Lecco.
“Per la simulazione di questa mattina – ha riferito il Referente Operativo Comunale Antonio Schiripo durante la conferenza stampa alla Sala Operativa della Protezione Civile – abbiamo ipotizzato una scossa di terremoto di magnitudo 3.5, pari a un codice 4 sulla scala delle emergenze, e alle 9.33 è scattata l’allerta con l’invio del primo SMS alle scuole lecchesi. Alle 9.34 è stata convocata l’Unità di Crisi Locale (UCL), il cui completamento è avvenuto alle 10.00”.
Il Referente Operativo Comunale della Protezione Civile di Lecco ha poi spiegato altri dettagli dell’operazione: “l’avviso alla popolazione è stato inoltrato alle 10.10 tramite gli organi di stampa autorizzati, mentre tra le 9.30 e le 10.30 tutti i tecnici e gli operatori coinvolti si erano portato sul luogo di competenza, per verificare il corretto svolgimento delle operazioni e coprire tutte le postazioni di raccolta”. “Nel giro di 2 ore – ha affermato ancora Antonio Schiripo – l’operazione è stata chiusa con successo e gli alunni hanno fatto rientro in aula”.
“Il punto di fondo di questa simulazione – ha proseguito Schiripo – era quello di verificare i tempi tecnici di reazione necessari alla macchina comunale in caso di terremoto effettivo, tenendo conto che non c’erano variabili meteo sfavorevoli e tanto meno l’ansia per un’emergenza reale. Avevamo l’esigenza di capire come ci si comporta nella sorpresa assoluta, quindi non abbiamo dato nessun tipo di preavviso, anche perché il terremoto non prevede una fase preparativa come le alluvioni, è un caso tipico di emergenza già in codice 4”.
Nell’operazione di evacuazione sono stati coinvolti 22 plessi scolastici per un totale di circa 3600 bambini, tutti appartenenti alle scuole primarie pubbliche di Lecco. “L’Unità di Crisi Locale – ha riferito ancora Schiripo – ha inviato 7 tecnici in uscita, dotati di pettorine gialle e radio per comunicare con la centrale operativa, oltre a 11 operatori tra personale del comune e volontari della protezione civile localizzati nelle aree di raccolta per dare assistenza; a queste persone vanno aggiunti 6 agenti di polizia locale inviati nelle aree con maggior concentrazione di traffico e il personale della sala operativa che ha coordinato le operazioni”.
“E’ stata una simulazione al minimo – ha continuato Antonio Schiripo – gestita con una cinquantina di persone, ma globalmente siamo soddisfatti per la sua riuscita: tutto ovviamente è perfettibile, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto comunicativo, gestito solo via radio per non intasare le linee telefoniche”. “L’importante per i ragazzi – ha concluso il Referente Operativo della Protezione Civile – era toccare con mano le piccole difficoltà derivate dal restare in un’area all’aperto in attesa dell’assistenza: l’attesa è un aspetto fondamentale, perché la prima mezz’ora di ogni emergenza riguarda solo l’auto-protezione, solo dopo arrivano i soccorsi. Cruciale è quindi il ruolo della cultura della sicurezza”.