Skyrunnig, alla Vacca che spavento
per Stefano Butti!

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Si è subito pensato al peggio, ma pochi minuti dopo si è capito che l’infortunio occorso a Stefano Butti (Osa Valmadrera) era da imputare a un calo di zuccheri. Per la precisione lo skyrunner è stato colto da un collasso ipoglicemico, causato da una diminuzione della produzione di glucosio da parte del fegato dopo che le riserve di glicogeno sono esaurite.

Il forte atleta lecchese, quando è collassato, stava partecipando alla 14° attraversata lariana la prestigiosa Como-Valmadrera che lo vedeva in testa al gruppo composto da nomi illustri dello skyrunnig. Ma andiamo con ordine.

Pronti, via, e gli atleti lasciano il lungo lago comense per inerpicarsi a Brunate dove già il beniamino di casa Stefano Butti e il maratoneta Pietro Colnaghi fanno il vuoto subito, inserendo fra loro e il folto gruppo – composto anche dai bergamaschi Paolo Gotti, Riccardo Faverio, Enrico Ardesi, Daniele Zerboni – un passivo di 20 secondi. Nel tratto che porta a Brunate Butti e Colnaghi fanno gioco di squadra e si tirano vicendevolmente, incrementando di altri 20 secondi il vantaggio sugli inseguitori. Da qui Butti rifila qualche secondo anche al suo compagno di fuga dando 20 secondi alla cima del Bollettone al brianzolo Colnaghi e quindi 1 minuto tondo tondo su tutto il gruppo .

Dal tratto che va dal Bollettone-Palanzone-Canzo-Cajum-Terza alpe Stefano fa gara praticamente

Il fatale Passo della Vacca...

solo arrivando a Gajum in 2h07min, mentre dietro si succedono cambi di posto e quindi troviamo al passaggio a Canzo: 1° Stefano Butti; 2° Paolo Gotti; 3° Riccardo Faverio; 4° Pietro Colnaghi; 5° Daniele Zerboni; 6° Bonfanti, 7° Enrico Ardesi e di qui il vuoto, mentre la gara in rosa l’ha dettata la solita Emanuela Brizio che mette subito le cose in chiaro sulle comunque bravissime Raffaella Rossi e Cinzia Bertasa.

Ma, come a volte capita, vale la locuzione latina ‘Nomen omen’ intendendo per questa volta il ‘nomen’ nella sua valenza imprecativa, infatti al passo della Vacca (forcella dei corni di Canzo) il sogno di Stefano Butti si infrange (impossibile non imprecare…). L’uomo solo al comando accusa un calo di zuccheri che lo costringe prima a un brusco rallentamento e poi al definitivo ritiro dovuto a un colasso ipoglicemico che ha fatto preoccupare i numerosi supporter presenti in piazza a Valmadrera. Da qui l’ovvio sorpasso decisivo di Paolo Gotti che si invola al traguardo nella affolata Valmadrera dopo 35,5km e 2200m di salita con un crono di 3h16min dando tre 3minuti a Riccardo Faverio (2°) e 4 minuti su Pietro Colnaghi (3°).

La gara in rosa si risolve con Emanuela Brizio su Cinzia Bertasa e Raffaella Rossi.
E la storia di Butti come finisce? Dopo una buona mezz’ora spianato su una barella in mezzo al prato, l’ “osino” valmadrerese è stato portato nel rifugio di Pianezzo e dopo un buon riposo e tre ore di cure, se ne esce sulle sue gambe accompagnato dal Soccorso Alpino.