Dopo l’intervento di Giacomo Zamperini sulle scritte anarchiche, la risposta di Andrea Torri
Il segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista ricorda il saluto romano dell’ex consigliere
LECCO – Scritte anarchiche sui muri, Andrea Torri (segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista) risponde a Giacomo Zamperini.
“Apprendo attraverso i media dello sfogo di Giacomo Zamperini, dirigente regionale del partito Fratelli d’ Italia, in merito alle scritte di matrice anarchica apparse sui muri in diverse zone della città.
Ovviamente non posso che condannare questo metodo di esprimere dissenso deturpando luoghi che per essere ripuliti dovranno pesare economicamente sulla collettività e non sui ‘poteri forti’.
Ben altra opinione ho in riferimento all’occupazione di Villa Brick sempre da parte di un gruppo di anarchici: pur conscio del fatto che le occupazioni abusive costituiscono sempre reato, in questo caso gli occupanti hanno fatto riprendere vita a quello spazio vuoto e fatiscente con momenti di convivialità, proiezioni di film, dibattiti, cene e concerti.
Mi chiedo: le istituzioni di fronte a queste ‘richieste’ di spazi e alla possibilità di far rivivere numerosi luoghi cittadini abbandonati che potrebbero essere spazi di socialità, non si pongono alcuna domanda?
A Zamperini vorrei invece chiedere come mai ha taciuto di fronte a numerosi muri della città deturpati negli ultimi anni con croci celtiche e inneggianti al ventennio fascista, proprio lui che ora fa del moralismo e invita l’amministrazione ad intervenire tempestivamente.
Ricordo che quella stessa amministrazione ha taciuto di fronte al gesto che, qualche anno fa, vide proprio Zamperini immortalato mentre partecipava alla commemorazione dei repubblichini fucilati davanti allo stadio lasciandosi andare con nostalgia a un saluto a braccio teso, violando i più basilari valori costituzionali. Allora lo stesso ricopriva un ruolo istituzionale come consigliere comunale a Lecco”.