Anziana maltrattata a Lecco: badante e altre due persone allontanate dalla Polizia

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    anziana
    (Foto di Sabine van Erp da Pixabay)

    Gli investigatori hanno scoperto che la donna subiva continue umiliazioni verbali e violenze fisiche

    L’operazione è stata compiuta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato

    LECCO – Un’anziana signora con problemi pischici è stata vittima di maltrattamenti quotidiani da parte della badante e di due suoi connazionali, legati da vincoli di parentela e domiciliati nell’abitazione dell’anziana, la quale subiva continue umiliazioni verbali e violenze fisiche.

    E’ quanto hanno scoperto investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato, grazie ad un’attività durata diversi mesi.

    L’indagine è iniziata con una denuncia presentata da una donna di origini peruviane, badante di professione, che segnalava l’occupazione abusiva di un immobile di sua proprietà. Tuttavia, gli accertamenti della Polizia di Stato hanno rivelato una realtà ben diversa.

    L’inquilino, accusato di occupazione abusiva, ha dichiarato di essere stato autorizzato dalla stessa badante a vivere nell’immobile e a effettuare lavori di ristrutturazione. L’uomo ha inoltre raccontato di essere stato ospitato, al suo arrivo in Italia, nell’abitazione di un’anziana assistita dalla badante, la quale ospitava anche altri stranieri. Durante il suo soggiorno, l’inquilino ha assistito a episodi di maltrattamenti nei confronti dell’anziana da parte della badante.

    L’attività investigativa della Squadra Mobile ha confermato le dichiarazioni dell’inquilino e ha fatto emergere sospetti di circonvenzione di incapace ai danni dell’anziana, che soffre di patologie psichiatriche. Le prove raccolte hanno rivelato quanto affermato dall’uomo.

    Alla luce di quanto scoperto grazie alla complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’esecuzione urgente delle misure cautelari di allontanamento dalla casa familiare per i tre individui, accompagnate dal divieto di comunicare in qualsiasi forma con l’anziana. Le misure sono state eseguite il 23 maggio. Attualmente, l’anziana è al sicuro in una struttura idonea.