Merate, nuovi criteri per i bonus, Maggioni incalza: “Ceto medio dimenticato”

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Vivace discussione lunedì sera in Consiglio comunale sui nuovi criteri dei bonus scuola, sport e cultura

L’ex assessore Maggioni tranchant: “Così verranno escluse tante famiglie”. Ma per Riva la platea dei beneficiari verrà allargata

MERATE – “Sono gravemente insoddisfatta dalle non risposte pervenute. Ci riserviamo di analizzare meglio le cifre presentate, ma il dato di fatto è che ora il ceto medio è dimenticato e rispetto agli anni precedenti, a prendere maggiori contributi saranno solo le famiglie con tre figli”. Non le ha mandate a dire la consigliera Franca Maggioni l’altra sera, lunedì, in Consiglio comunale durante la discussione dell’interrogazione, protocollata dal gruppo di minoranza Noi Merate, in merito ai nuovi criteri di assegnazione dei bonus scuola, sport e cultura, introdotti nel 2019 dall’allora amministrazione Panzeri e confermati, seppur con nuove regole, dalla Giunta guidata dal nuovo sindaco Mattia Salvioni.

Le novità riguardano l’abbassamento della soglia massima di accesso ai contributi a famiglie con Isee non superiore a 30mila euro e l’erogazione di bonus differenziati in base all’Isee da un massimo di 200 euro a un minimo di 100 euro.

“Con questa decisione molte famiglie che gli scorsi anni avevano ottenuto il bonus si vedranno escluse” ha ribadito l’ex assessore Maggioni, contestando la riduzione della platea dei beneficiari.
Secondo l’assessora Patrizia Riva, che ha proiettato in aula delle slides con i dati riepilogativi sugli stanziamenti e la partecipazione ai bonus negli ultimi cinque anni (da cui si evince che con i nuovi criteri il 25% dei beneficiari dello scorso anno verrà escluso), non sarà così perché l’amministrazione comunale ha tolto il paletto dei due figli massimo a cui erogare il contributo e si attiverà per pubblicizzare, con molti canali, queste misure di sostegno alle famiglie.

Non vogliamo lasciare indietro nessuno: vogliamo perseguire una maggiore equità sociale. Gli stanziamenti previsti per quest’anno sono in linea con quelli degli anni precedenti: abbiamo esclusivamente ridimensionato quello cultura, basandoci però sul numero basso di richieste pervenuto l’anno scorso. Abbiamo deciso di differenziare i contributi per fasce affinché il bonus sia più incisivo e vada a supportare chi ha meno opportunità”. Con tono perentorio l’assessora ha poi chiuso l’intervento con una massima: “Non c’è nulla di più ingiusto che fare fette uguali tra diseguali”.

Argomenti che non hanno spento il “fuoco” delle minoranze. Chiarendo di essere concorde nell’aiutare le famiglie in difficoltà, ma ricordando altresì come vi siano già misure statali e regionali a sostegno dei più bisognosi, Maggioni ha rimarcato come sarebbe stato opportuno apporre modifiche tese a migliorare i bonus, “senza andare a escludere nessuno”, riferendosi al ceto medio, dimenticato ed escluso dalla platea dei beneficiari con i nuovi criteri. “E’ una scelta politica legittima, sia chiaro, ma con questa decisione dite in maniera chiara che non vi interessa nulla della fascia media” ha concluso l’ex assessore.

Un attacco duro e diretto a cui la maggioranza ha reagito a più riprese. La vice sindaca Valeria Marinari ha cercato di spostare il focus della discussione sul tema delle risorse stanziate: “Vogliamo avere più capienza per rispondere alle domande delle famiglie meno abbienti” mentre il sindaco Mattia Salvioni ha posto l’accento sulla necessità di promuovere un uso razionale delle risorse, promettendo di effettuare delle verifiche una volta scaduti i bandi e assegnate le risorse.

Da segnalare anche la presa di parola del capogruppo Ernesto Sellitto, intervenuto per redarguire la consigliera Franca Maggioni, rea di aver coinvolto, nelle sue argomentazioni, anche l’ex capogruppo di minoranza Aldo Castelli, presente in prima fila, tra il pubblico, in Consiglio comunale. “Non si parla con il pubblico” la stoccata riservata all’ex assessore, che, citando alcune considerazioni svolte durante i consigli comunali dell’amministrazione comunale da Castelli, si era rivolta proprio a lui con lo sguardo.

A prendere posizione sulla questione, sostenendo la linea di Noi Merate, anche l’altro gruppo di minoranza Prospettive per Merate, guidato dall’ex sindaco Massimo Panzeri: “I bonus erano nati con l’idea di promuovere e sostenere, ad ampio raggio, le famiglie nei costi per le attività scolastiche, sportive e culturali. Non concordiamo con i limiti posti dalla nuova Giunta”.