Una sfida cruciale tra visioni strategiche e interessi locali per garantire sviluppo, qualità della vita e tutela del patrimonio storico nel Nord Est di Milano
“Salvare il ponte San Michele, capolavoro ottocentesco, è fondamentale”
LECCO – “La situazione infrastrutturale che interessa la Brianza Est e la Bergamasca ha ormai superato una soglia critica. Lo scontro tra una visione strategica transeuropea e una prospettiva localistica a breve termine sta mettendo a serio rischio il futuro economico e la qualità della vita dell’intera area metropolitana”.
Patto per il Nord rivolge un appello forte e chiaro alle Amministrazioni Centrali e Regionali: “Basta con compromessi al ribasso! È tempo di ritrovare il coraggio e la coerenza del progetto originario, un modello di eccellenza ingegneristica e armoniosa integrazione paesaggistica”.
Il piano originario del 2005 prevedeva due opere complementari e fondamentali: la nuova linea ferroviaria Carnate-Bergamo e la Pedemontana, Tratta D.
La nuova ferrovia: una necessità strategica, non una semplice opzione. Da Patto per il Nord dichiarano: “La vera sfida è la realizzazione della nuova ferrovia, progettata come una ‘soluzione d’arte’ che include gallerie e un nuovo ponte sull’Adda, a tutela del Parco Adda Nord. L’obiettivo è chiaro e razionale: separare i flussi, convogliando il traffico merci ad alta velocità sui nuovi binari, mentre la linea storica rimane dedicata al traffico pendolare”.
“L’alternativa proposta dal DOCFAP (Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali), ovvero il raddoppio della linea storica, rappresenta invece un grave danno al territorio – continuano da Patto per il Nord – Costringere centri storici come Merate e Paderno d’Adda a subire il passaggio continuo di merci internazionali significa esporre decine di migliaia di cittadini a rumore, vibrazioni e inquinamento. Si tratta non solo di un errore tecnico, ma di un vero e proprio tradimento che mette a rischio l’efficienza logistica dell’intera Lombardia orientale”.
“Salvare il ponte San Michele, capolavoro ottocentesco, è fondamentale, ma non può e non deve trasformarsi nel collo di bottiglia della logistica del XXI secolo – proseguono da Patto per il Nord – Qualsiasi intervento volto ad adeguarlo al peso del trasporto merci ne comprometterebbe irrimediabilmente l’integrità. Il ponte rappresenta un patrimonio storico e paesaggistico di inestimabile valore: è un imperativo etico sottrarlo al traffico strategico”.
Jonny Crosio, Responsabile Infrastrutture di Patto per il Nord, dichiara: “Chiedo un’inversione di rotta immediata e decisa, con provvedimenti ufficiali che mettano il bene comune al di sopra di interessi parziali. La priorità assoluta deve essere data al completamento della nuova ferrovia Carnate – Bergamo. Questa infrastruttura rappresenta l’unica garanzia per un servizio RegExpress efficiente dedicato ai pendolari e per un flusso merci separato, fondamentale per stimolare lo sviluppo di tutta l’area”.
Crosio aggiunge inoltre: “La linea storica, e in particolare il Ponte San Michele, devono essere integralmente riconvertiti a mobilità dolce, trasformandoli in un percorso ciclopedonale esclusivo. Così facendo, un vincolo si trasformerà in un polo turistico e ambientale di valore inestimabile. Una superstrada funzionale senza pedaggi: rifiutiamo la logica del pedaggio autostradale sulla Tratta D di Pedemontana. È preferibile realizzare una superstrada interprovinciale di fascia, sul sedime già previsto, snella ed efficiente. Questa soluzione allevierà il traffico sulle arterie locali congestionate e garantirà una circonvallazione cruciale per Trezzo sull’Adda”.
“L’era della frammentazione deve volgere al termine. Il futuro del Nord Est di Milano richiede con urgenza la fermezza di una strategia industriale chiara e condivisa” dichiara Crosio.
A sostegno di questa battaglia di buon senso interviene Matteo Baraggia, Sindaco di Aicurzio e da sempre impegnato nella tutela del territorio: “Siamo stanchi di vedere un’area così strategica penalizzata da paure e indecisioni politiche. Il raddoppio sulla linea storica è come cercare di far passare un transatlantico in una vasca da bagno: un’idea assurda e folle che condannerebbe i nostri cittadini a rumore e degrado, tutto per salvare i conti di chi ha ridimensionato il progetto. L’unica strada possibile è il coraggio: realizzare la nuova ferrovia e restituire il Ponte di Paderno alla sua bellezza storica e ai cittadini”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL



































