Gruppi di cammino, una rete integrata per guadagnare salute. È questo il titolo dell’incontro organizzato nella mattinata di ieri da Cittadinanzattiva – Tribunale dei diritti del malato presieduto da Eugenio Martignoni. L’originalità del convegno sta nel fatto che, dopo la consueta registrazione dei circa 200 partecipanti avvenuta all’interno della sala conferenze all’ospdedale “Alessandro Manzoni”, tutto il gruppo è uscito dal nosocomio per fare un giro a piedi nelle strade del rione lecchese di Germanedo. L’obiettivo del workshop è quello di presentare l’esperienza dei Gruppi di cammino ai medici di medicina generale e agli specialisti ospedalieri per dimostrare la facilità con cui inviare i propri assistiti a questi sodalizi. Moderato dal direttore sanitario dell’Asl di Lecco Antonio Gattinoni, l’incontro è cominciato con il racconto dell’esperienza dei Gruppi di cammino curata dal medico sportivo Alberto Colombo. Pierfranco Ravizza ha poi parlato dei benefici dell’attività fisica in prevenzione cardiovascolare, mentre Franco Tortorella ha presentato lo studio svolto dall’Asl per la valutazione di efficacia dei gruppi di cammino condotto per un anno su 275 camminatori, che ha potuto dimostrare l’incremento della distanza percorsa nel test dei sei minuti del 13% (da 550 metri a 620) e la riduzione della circonferenza addominale di tre centimetri, ma anche la riduzione dell’indice di massa corporea nelle donne e di ottimi risultati nei diabetici e ipertesi. Nel convegno è stato esposto da Mauro Somaschi anche il ruolo del medico di medicina generale nella promozione dell’attività fisica, mentre Narciso Cazzato e Margherita Pozza hanno parlato rispettivamente delle buone norme alimentari da associare al cammino e del benessere psicologico del movimento.
“La mia prima esperienza positiva da quando sono a Lecco – racconta il direttore generale del’Asl provinciale Marco Votta, presente in sala – è stato l’incontro con il terzo Gruppo di cammino di Annone Brianza, persone motivatissime e molto serene. Il nostro compito è quello di soddisfare la salute di tutti, ma abbiamo sempre meno soldi, per cui ben vengano associazioni di questo tipo con cui enti e istituzioni possano creare una rete che coinvolga i cittadini che possano condividere i successi dell’attività fisica”.