La Confcommercio compatta contro
le liberalizzazioni

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Commercianti, farmacisti, edicolanti e benzinai lecchesi uniti contro le liberalizzazioni. Il decreto voluto dal Governo Monti ha scatenato la protesta di varie categorie che si sono riunite per segnalare i disagi. “Le liberalizzazioni possono creare una situazione che metterà in ginocchio le nostre imprese già in difficoltà” dichiara il presidente di Confcommercio Lecco Giuseppe Ciresa.

“Chiediamo che venga rifondato il sistema della distribuzione ora affidato a un’unica gestione – sottolinea Eugenio Milani, presidente di Snag-Edicole, –: vogliamo che vengano mantenute le regole attuali e ampliate lt tipologie di merce in edicola”. “Gli orari e saldi sono legati alla liberalizzazione sono un regalo ai supermercati – spiega Felice Carminati, presidente di Federmoda Lecco –. Non ce la facciamo a tenere i negozi aperti 12 ore al giorno”. Altra categoria “bastonata” più volte è quella dei benzinai. “Il 60% del costo del carburante va allo Stato, tra tasse e accise – precisa Carlo Rusconi, presidente di Distributori e Carburanti –. Il nostro è il prezzo più alto d’Europa”. Andrea Braguti, presidente di Federfarma Lecco annuncia una giornata di sciopero di categoria per il 1 febbraio. “Le nostre farmacie coprono la quasi totalità della popolazione provinciale; secondo il decreto il numero delle autorizzazioni è stabilito a una farmacia ogni 3000 abitanti e ci sarà un incremento di 21 attività. Però la spesa complessiva di farmaci è in decrescita”. Il direttore di Confcommercio Alberto Riva dichiara che “il nostro settore è già liberalizzato da tempo e non ha bisogno di altre regole”, mentre il presidente dei commercianti di centro Lecco Alberto Negrini ricorda che “i nostri negozi sono per la maggior parte a conduzione familiare, quindi liberalizzare gli orari creerebbe problemi”.

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