MANDELLO – Una camminata, una mostra e l’inaugurazione della rinnovata sala civica di via Dante intitolata al partigiano Giovanni Poletti, con scoprimento della lapide collocata all’esterno dell’edificio, dove negli anni del secondo conflitto mondiale si insediarono i soldati della Wehrmacht.
Mandello ha dedicato la prima domenica di settembre al ricordo di quanti combatterono per un ideale di giustizia e libertà, con particolare riferimento a una data: quell’8 settembre 1943 quando venne reso noto l’armistizio tra l’Italia e gli alleati anglo-americani proclamato dal governo Badoglio, che di fatto segnò l’avvio della lotta di Resistenza contro il nazifascismo.
Il primo atto della giornata, proposta dal Comune e dall’Archivio della memoria locale, è stato rappresentato dalla camminata attraverso gli itinerari della memoria. Dal cortile del palazzo municipale la camminata si è snodata, con una settantina di partecipanti, lungo un percorso che ha toccato la Moto Guzzi, il cimitero del capoluogo, la Maiola, Molina, Luzzeno, la località Neri, Rongio, il fiume Meria, Sonvico e Somana, per poi tornare verso Molina seguendo la “strada del sasso”.
Una camminata con una doppia dedica. L’ha annunciato Simonetta Carizzoni, presidente dell’Archivio della memoria, prima della partenza. “Nel corso di questo 2014 – ha detto – ci hanno lasciato i partigiani mandellesi Ferruccio Barutti e Adelio Bonacina ed è a loro, dei quali sentiamo comunque la presenza e la vicinanza, che vogliamo dedicare questa nostra camminata”.
“Gli itinerari della memoria – ha aggiunto – hanno ormai varcato non soltanto i confini locali ma anche quelli nazionali, al punto che riferimenti a questo progetto da noi avviato da alcuni anni si possono trovare anche su siti Internet stranieri”.
Il grazie a Vilma Galbusera e a Maddalena Corti per l’ideazione della t-shirt realizzata in occasione della camminata, dopodiché i partecipanti alla “non competitiva” hanno lasciato il cortile del municipio per affrontare le varie tappe dell’itinerario.
Una volta conclusa la camminata, all’esterno della sala civica – dove erano stati allestiti un punto di ristoro e il banchetto dell’Archivio comunale della memoria locale – spazio al momento più significativo della giornata, rappresentato dallo scoprimento della lapide che ricorda il sacrificio di Giovanni Poletti.
Catturato il 25 agosto del ’44 a Rongio con Giuseppe Poletti (colpito a morte in località Neri, tra Rongio e Luzzeno, mentre tentava di fuggire) e Andrea Rompani, il giovanissimo partigiano, classe 1923, fu condotto nella sede del comando nazista (appunto le ex scuole di Molina), interrogato, torturato, condannato a morte e la sera stessa fucilato all’esterno del cimitero di Mandello da un plotone di militi della Guardia nazionale repubblicana.
Non essendo stato concesso il rito funebre, Giovanni Poletti venne sepolto in fondo al cimitero del capoluogo e soltanto nell’ottobre dell’anno successivo la sua salma fu traslata a Somana per essere tumulata nel cimitero della frazione.
Proprio per ricordare il sacrificio di Giovanni e Giuseppe Poletti, la brigata “Cacciatori delle Grigne” – già attiva durante il rastrellamento tedesco dell’ottobre 1943 – prese il nome di “89.ma Brigata garibaldina Poletti”.
Significativa la motivazione del conferimento a Giovanni Poletti (datato 20 giugno 1953) della medaglia d’argento al valor militare: “Combattente della lotta di Liberazione – vi si leggeva tra l’altro – già distintosi per entusiasmo e per dedizione alla causa, caduto in mani nemiche resisteva da forte sia a brutali violenze sia a ripetute lusinghe, nulla rivelando che potesse compromettere i compagni di fede e la sicurezza della sua formazione”.
Pagine di storia locale ripercorse domenica 7 settembre dal sindaco, Riccardo Mariani, oltre che da Simonetta Carizzoni. “Quell’8 settembre 1943 morì una patria fascista – ha detto il primo cittadino – e si aprirono capitoli di storia scritti con la forza, la determinazione e il coraggio di chi dimostrò di credere negli ideali di libertà e democrazia”.
“Dobbiamo dare continuità alla ribellione dei ragazzi di allora – ha aggiunto il sindaco – e non a caso la cerimonia odierna, con l’intitolazione della sala civica a Giovanni Poletti, è uno tra gli atti più forti e significativi che ho avuto l’onore di compiere negli anni del mio mandato. Lo faccio con grande orgoglio perché la nostra comunità lo merita e anche perché quella svolta dall’Archivio comunale della memoria locale è una vera ricostruzione storica dei fatti, senza alcuna enfatizzazione”.
Quindi il taglio del nastro e l’illustrazione dei contenuti della mostra allestita proprio in sala civica in memoria di Giovanni Poletti con materiale, lettere (alcune delle quali autografe), immagini e documenti originali di grande interesse, prima della proiezione di un filmato sulla tappe percorse in questi anni dal progetto “Itinerari della memoria”.
Ma gli appuntamenti mandellesi “per non dimenticare” non finiscono qui. Lunedì 8, con inizio alle ore 21, sempre in sala civica serata dedicata alla “Storia silenziosa”, con l’intervento di Gabriele Fontana, la proiezione di immagini relative agli Imi (internati militari italiani) mandellesi e ai manifesti dell’epoca stampati dalla Tipografia Panizza.
DI SEGUITO, LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA GIORNATA MANDELLESE SUGLI ITINERARI DELLA MEMORIA