La testimonianza del commercialista calolziese Roberto Scaccabarozzi
“Sono tanti i casi di persone sovraindebitate: con la legge Salva Suicidi è possibile attivare procedure di ristrutturazioni del debito dei consumatori”
CALOLZIO – “Soluzioni ci sono. Solo che spesso chi si trova in queste situazioni non vede vie d’uscita. Per questo è importante parlare della legge 3 del 2012, denominata Salva Suicidi, portando ad esempio anche alcune recenti sentenze del tribunale di Lecco”. A parlare, carte alla mano, è il commercialista Roberto Scaccabarozzi, professionista diventato un punto di riferimento, nel territorio lecchese, per la gestione della crisi nell’ambito delle procedure di ristrutturazione dei debiti del consumatore.
Solo qualche mese fa, l’avvocato calolziese ha ottenuto un importante risultato salvando un immobile, già oggetto di una procedura esecutiva immobiliare. “Perdere la casa avrebbe voluto dire per questa famiglia, già sovraindebitata, di dover trovare un’altra soluzione abitativa non riuscendo a interrompere la spirale dell’indebitamento. Grazie all’omologazione del piano, predisposto dal mio studio e depositato in Tribunle dall’avvocato di fiducia della famiglia, quest’ultimi hanno potuto accedere alla ristrutturazione dei debiti del consumatore con una procedura della durata di 10 anni che prevede il versamento di complessivi 60mila euro a fronte di una posizione debitoria complessiva di euro 150mila euro”.
Il Tribunale ha infatti riconosciuto come “non siano ravvisabili elementi per ritenere che la situazione di sovraindebitamento sia stata determinata dai ricorrenti con colpa grave, malafede o frode, atteso che il debito è stato contratto per soddisfare esigenze elementari della famiglia, cioè acquistare la casa di abitazione e non quindi per sostenere spese voluttuarie…”. Non solo. I giudici hanno anche tenuto conto del fatto che il “signor… ha dovuto per un lungo periodo astenersi dall’attività lavorativa nel periodo pandemico e durante la malattia della moglie per assistere la figlia”, andando quindi all’origine del buco finanziario in cui si è trovato il nucleo familiare.
“Purtroppo sempre più famiglie si trovano di fronte a cartelle esattoriali, fermi e pignoramenti che non sanno come bloccare. Come studio abbiamo trattato un centinaio di questi casi, di cui una trentina si sono già chiusi con l’accettazione del piano di risanamento di ristrutturazione del debito”.
Scaccabarozzi conclude sottolineando l’importanza di quanto previsto dalla normativa introdotta nel 2012: “La legge anti suicidi prevede che il consumatore sovraindebitato non per sua colpa possa ottenere una riduzione se non addirittura in alcuni casi esdebitazione delle somme dovute all’erario, ma anche a banche e finanziarie. Una possibilità riservata alle categorie escluse dalle procedure concorsuali previste dalla legge fallimentare ossia consumatori, artigiani e professionisti”.

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