LECCO – Forse non sono la persona più adatta per un ricordo, di sicuro ci sono amici più stretti, che ti conoscevano meglio, che sono cresciuti con te e ti sono stati accanto in questi mesi difficili. Però anche io ho avuto la fortuna di incrociare la mia strada con la tua e, come hai fatto con tanti altri, sei riuscito a coinvolgermi con la tua capacità di fare gruppo.
Mi son sempre chiesto come riuscivi ad attrarre attorno a te tante energie positive. Eri entusiasta e amavi la vita nella sua semplicità. Ahimè ti ho conosciuto poco, però mi hai dato la possibilità di sbirciare nel tuo mondo e, senza mai prenderti troppo sul serio, passo dopo passo, hai lasciato un solco che è stato riferimento per tante persone.
Eri sì discreto, chiunque ti conosce sa che non ti mettevi mai in mostra, ma eri di compagnia, con la tua gioia mai urlata eri in grado di spostare montagne. Non a caso l’associazione di cui eri un pilastro si chiama “Tagme” che nel dialetto balanta usato in Guinea Bissau significa “Colui che si impegna”.
Eri sempre sorridente e ti piaceva scherzare… Ricordo benissimo quando, proprio per scherzo, avevi buttato lì l’idea di correre la Resegup. Era il maggio di qualche anno fa, forse il 2015, eravamo fuori dall’Officina di Beppe al termine di una Primavera Festa, quella era la tappa “obbligata” per tutti gli amici di San Giovanni…
Se non ci fossi stato tu la cosa sarebbe caduta nel vuoto, ma qualche giorno dopo hai richiamato il gruppo all’ordine e sono cominciati gli allenamenti. Le prime volte più che correre si camminava, nessuno ci credeva più di tanto, a parte te. Corsa dopo corsa ho imparato a conoscerti e apprezzarti, eri tu il motore della nostra piccola impresa, quello che serrava i ranghi quando la pigrizia aveva la meglio.
Alla fine siamo rimasti io, te e il Fuma con la nostra montagna da “scalare”. E mi avevi stupito ancora quando, orgoglioso, eri arrivato con le magliette per la gara: la conservo ancora, nera e grigia con la scritta “I run for Tagme” e la formichina simbolo di operosità.
In questo momento di tristezza ho pensato a quello che sei stato capace di lasciare attraverso pochi gesti e ancor meno parole. Un segno importante sia nel volontariato, ma soprattutto a livello umano… Sono andato a rivedere l’immagine degli ultimi metri di quella Resegup: io, te e il Fuma, i denti stretti, ma con una gioia immensa negli occhi.