MILANO – Nel 2015 in Lombardia le immatricolazioni di autobus sono cresciute del 42% rispetto al 2014. Se si prendono in considerazione le immatricolazioni di autobus con capienza superiore a 60 posti, l’aumento registrato in Lombardia è stato del 57,6%.
Anche per le immatricolazioni di autobus con capienza compresa tra i 31 e i 60 posti vi è stata una crescita (+34,6%), mentre vi è stato un calo per quanto riguarda le immatricolazioni di autobus con capienza fino a 30 posti (-6,8%). La provincia lombarda in cui vi è stata la maggior crescita delle immatricolazioni di autobus è Milano (+88,3%), seguita da Lecco (+77,8%), Bergamo (+39%), Como (+38,1%), Brescia (+36,9%), Monza e Brianza (+25%), Sondrio (+16,7%) e Pavia (+8,3%).
A Lodi, invece, vi è stato un calo (-8,7%), così come a Varese (-15,1%), a Cremona (-23,1%) e a Mantova (-23,8%). Questi dati derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
Nel 2015 in Italia le immatricolazioni di autobus sono state 3.007, contro le 2.792 del 2014. Vi è dunque stato un aumento del 7,7%. Sono cresciute sia le immatricolazioni di autobus con capienza fino a 30 posti (+21,5%) sia quelle di autobus con capienza superiore a 60 posti (+9,1%), mentre sono in lieve flessione le immatricolazioni di autobus con capienza compresa tra i 31 e i 60 posti (-0,8%).
L’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp fornisce anche il prospetto dell’evoluzione delle immatricolazioni di autobus a livello regionale, dalla quale emerge che la regione che nel 2015 è riuscita ad incrementare di più le immatricolazioni rispetto al 2014 è la Valle d’Aosta (+122,2%), seuguita in questa speciale graduatoria da Abruzzo (+120,4%), Toscana (+118,5%), Molise (+72,7%) e Lombardia (+42%).
Bisogna precisare, però, che il risultato eccellente di alcune regioni, come la Valle d’Aosta e il Molise, è dovuto al fatto che con volumi ridotti di autobus immatricolati è più facile far registrare incrementi percentuali significativi. Agli ultimi posti della graduatoria, invece, si trovano Trentino Alto Adige (-54,7%), Sardegna (-45%), Marche (-42,5%), Liguria (-40%) e Friuli Venezia Giulia (-37,2%).