LECCO – Ha scritto la storia del cinema e continua a farlo: Gian Piero Brunetta, uno dei più noti e tra i primi critici italiani di cinema e professore all’Università degli studi di Padova, ha realizzato un nuovo lavoro e lo ha presentato mercoledì sera a Lecco, ospite della Dinamo culturale al centro sociale di Germanedo.
“Ero già stato a Lecco e vengo volentieri ogni volta che mi chiamano. Mi sento tra amici qui” ha spiegato il professore, affiancato dal coordinatore della Dinamo Culturale, Giulio Sangiorgio e da Massimo Ferrari, tra i relatori del corso di cinema organizzato dall’associazione lecchese.
Un cinema studiato dentro e fuori la sala, scrutando le emozioni dello spettatore: è questo il tema che il professor Brunetta ha voluto approfondire con la sua ultima fatica letteraria. “Conclude un lavoro che ho iniziato 30 anni fa – ha spiegato l’autore – un omaggio allo spettatore che non ero mai riuscito a saldare nei testi da me realizzati negli anni ‘70”.
E’ un periodo storico ben preciso quello sul quale si focalizza l’opera, ovvero tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, in particolare sotto l’occupazione fascista. Un lasso di tempo che, come spiegato dall’esperto, il cinema italiano, frammentario nella sua produzione, soccombeva alle pellicole d’oltreoceano che hanno letteralmente invaso il mercato “nostrano” e l’immaginario collettivo.
“Lo stesso regime amava il cinema americano e non lo ha mai ostacolato – ha sottolineato Brunetta – ci volle una legge governativa nel 1938 per porre un freno a questa invasione. Ma tutto ciò non è mai riuscito a placare la fame del pubblico”.
Riviste, rotocalchi, manifesti pubblicitari, le città del Bel Paese si addobbavano all’uscita di ogni nuovo film “made in USA” e tutto questo materiale è stato recuperato qua e là dal professor Brunetta che ne ha portato con sé una piccola parte per mostrarlo ai partecipanti del corso della Dinamo Culturale. Una lezione di cinema per un piccolo ma appassionato pubblico di cinefili.