Appuntamento domenica 12 febbraio al Cenacolo Francescano
In scena a Lecco Lirica una delle opere liriche più famose di Rossini, La Cenerentola
LECCO – Secondo appuntamento, domenica 12 febbraio alle 18 al Cenacolo Francescano di piazza Cappuccini con Lecco Lirica, la fortunata rassegna tornata dopo tre anni di stop causa la pandemia.
Dopo prima, affidata a un’applaudita messa in scena dell’opera lirica “Turandot” di Puccini, tocca ora a un altro dei grandi compositori lirici italiani, Gioachino Rossini, con l’opera “La Cenerentola” frutto dell’elaborazione della famosa favola di Perrault.
Sarà ancora il maestro Lorenzo Passerini a dirigere l’orchestra “Antonio Vivaldi” con il “Quintetto Spirabilia” e il Coro dell’Opera di Parma, diretto da Maria Vittoria Primavera.
In scena, per la regia di Elena D’Angelo, il cast formato da Alessia Nadin (Cenerentola),
Alessandra Kodes (Tisbe), Antonella Romanazzi
(Clorinda), Livio Scarpellini
(Don Ramiro), Alberto Bianchi Lanzoni
(Don Magnifico), Carlo Morini (Dandini)
e Marco Gazzini (Alidoro).
La Cenerentola è un’opera in due atti su libretto di Jacopo Ferretti, musiche di Rossini rappresentata per la prima volta a Roma al Teatro Valle il 25 gennaio 1817.
Fu scelta e realizzata in meno di un mese, nel periodo più prolifico di Rossini, a due anni dall’enorme successo de Il Barbiere di Siviglia.
Rossini era stato incaricato di musicare la commedia “Ninetta alla corte” per il carnevale romano del 1817. Giunto a Roma, nel dicembre 1816, per confrontarsi col censore ecclesiastico assai critico sul progetto, ritenne che le modifiche richieste dalla curia avrebbero troppo snaturato la farsa: con poco tempo davanti a sé per preparare lo spettacolo chiese al librettista Jacopo Ferretti di trovare un altro soggetto.
La scelta cadde sulla nota favola, di cui esistevano diverse versioni: il racconto di Perrault era però quello che maggiormente enfatizzava gli elementi dell’umiltà, del perdono e della virtù, valori molto vicini alla sensibilità del tempo e certamente graditi al vaglio Pontificio.
I due si misero al lavoro, ma i ritocchi della censura non mancarono: la celebre e delicata scarpetta venne abilmente rimpiazzata da un braccialetto, stante l’impossibilità di esibire polpacci e piedi femminili sulle scene dell’epoca. Anche gli elementi magici propri delle favole furono rivisti: la fata madrina venne superata introducendo la più “illuministica” figura di Alidoro, “maestro e filosofo”.
Queste modifiche al noto racconto non passarono indenni al vaglio del giudizio popolare: la prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Valle di Roma 25 giorni dopo la scelta del soggetto, le prove dell’opera furono piuttosto scarse e la sostituzione della scarpetta non fu gradita così che il debutto fu un insuccesso.
Solo dopo alcune repliche, l’opera incontrò il favore del pubblico, diventando molto popolare sia in Italia che all’estero. Le critiche, le polemiche e l’ironia nei confronti dell’opera continuarono comunque per anni
I biglietti sono in vendita online sul sito www.teatrocenacolofrancescano.it oppure presso la biglietteria mercoledì 8 febbraio dalle ore 15 alle ore 17.30, sabato 11 febbraio dalle ore 15 alle 18.30 e domenica, giorno dello spettacolo dalle ore 15.
La rassegna Lecco Lirica si concluderà sabato 11 marzo alle 15.30 con una famosa operetta, “Il paese dei campanelli” di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato di cui ricorre il centenario della prima rappresentazione.