Leggermente. In tanti alla serata con lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi

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Oltre un’ora di dialogo intenso per un vero e proprio viaggio nel corpo umano

Lo scrittore riporta con sensibilità il corpo al centro della scena restituendolo intero, tutt’uno con la psiche

LECCO – Ennesimo appuntamento di successo, giovedì sera, del ricco programma di Leggermente, la rassegna lecchese dedicata alla lettura. Un’auditorium della Casa del Commercio gremito ha accolto lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi che ha parlato del suo libro “Corpo, umano”, intervistato da Angela Molinari.

Oltre un’ora di dialogo intenso che ha catturato l’attenzione della folta platea portandola in un vero e proprio viaggio nel corpo. Un libro in parte autobiografico e psicoanalitico, che è stato concepito in tre stanze: il corpo ricordato, il corpo dettagliato, il corpo ritrovato. Uno stratagemma narrativo per fare ordine nei pensieri, come ha raccontato lo stesso autore (“apro tutte le ‘scatole dei giochi’, butto tutto in giro, per poi fare ordine”), e accompagnare il lettore alla scoperta di un corpo nella sua fisicità ma anche nella sua poetica.

Il racconto non poteva non partire dal titolo, particolare evidente che fa l’originalità del testo, con le parole “corpo” e “umano” separate da una virgola: “Ho dovuto convincere l’editore perché tra un sostantivo e un aggettivo la virgola non si mette, però volevo partire in contropiede per catturare l’attenzione su queste due parole inducendo il lettore a pensare separatamente a questi due termini prima di riunirli – ha detto Lingiardi -. E’ un titolo in cui inciampi e ti induce, in primis, a domandarti cosa è un corpo. La centralità che volevo dare nel libro, però, era al corpo umano che al giorno d’oggi mi sembra sottoposto a una torsione innaturale tra un corpo che non c’è più e un corpo che c’è molto, ma in luoghi che sono pieni di sofferenza. Da qui è partito il mio bisogno di segnalare l‘umanità del corpo“.

Una scommessa che è stata recepita dai lettori che stanno apprezzando molto questo libro: “Alla fine è come se fosse la scoperta dell’acqua calda: abbiamo un corpo che dobbiamo considerare nella sua complessità contemporanea“.

Da questo incipit il discorso si è dipanato nella tre stanze sopra citate: sottolineando come questo corpo la medicina lo scompone in oggetti parziali, la vita online lo sottrae alle relazioni toccanti, la politica lo strumentalizza. Vittorio Lingiardi, però, lo riporta con sensibilità al centro della scena, raccontando gli organi che lo compongono con la voce della scienza e del mito, dell’arte e della letteratura. Restituendolo intero. Tutt’uno con la psiche.

Una serata sicuramente molto intensa che l’autore è stato capace di rendere semplice e leggera. Per il Festival Leggermente l’ennesima conferma che, quando c’è qualità, si possono affrontare con una certa leggerezza anche temi complessi. E il lungo applauso del pubblico è stato il sigillo finale.